Selvaggia Lucarelli ottiene chiusura di una pagina Facebook

Per chiederne la chiusura, da tempo Selvaggia Lucarelli aveva avviato una vera e propria battaglia a colpi di post e tweet sui social. “Diffonde link porno e bullismo“, aveva denunciato a più riprese la blogger sui propri account, puntando il dito contro la pagina Facebook ‘Sesso Droga e Pastorizia‘, accusata dalla Lucarelli di diffondere sui social “commenti che sono oltre il bullismo”. E ora la blogger sembra essere stata accontentata. La pagina, seguita su Facebook fa oltre un milione e mezzo di utenti, è stata temporaneamente chiusa dal social network di Menlo Park.

Una decisione accolta con entusiasmo dalla stessa Lucarelli, ma che al tempo stesso ha suscitato l’ira dei tanti follower del gruppo, che hanno ricoperto la blogger di insulti e minacce di morte, come ha raccontato lei stessa in un post: “Facebook ha chiuso (temporaneamente o no, ma non importa) Sesso droga e pastorizia – ha scritto Lucarelli, pubblicando alcuni screenshot dei tanti commenti e minacce ricevuti via social – Grazie. P.s. Intanto vedo che sono supportati da brava gente. Furba soprattutto. Ora leggendo i commenti avrete la dimostrazione del genere di utenti che quella pagina ha catalizzato e tirato su. Guardatevi i profili e l’età media. Vedrete ragazzini delle medie ma pure laureati e donne che mi minacciano di morte e così via. Una fotografia impietosa dello schifo che queste pagine hanno aggregato”.

Al momento non si capisce se la decisione di Facebook di chiudere la pagina sia definitiva o meno, ma tuttavia, non è mancata la replica da parte degli amministratori del gruppo, che sulla pagina ‘di riserva’ hanno duramente replicato a Lucarelli: “Ci hanno eliminato la pagina principale. Sappiamo chi è stato? Una mezza idea ce la siamo fatta, ma Facebook non ci ha degnato di spiegazioni – hanno commentato – Zero mail. Zero segnalazioni. Niente di niente. SDP non ha mai fatto del male a nessuno e mai lo farà, tutto ciò che abbiamo sempre voluto fare è divertirci e farvi divertire. Se ci danno uno schiaffo e ci buttano a terra ci rialziamo e glielo ridiamo ancora più forte, anche se poi ne prendiamo altri 5, perché siamo fatti così”. “Ricordate – conclude il post – che sul cadavere dei leoni festeggiano i cani, credendo di aver vinto, ma i cani rimangono cani e i leoni rimangono leoni”. (adnkronos)

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