Secondo un tribunale, una Gif può diventare ‘arma mortale’

Inviare un messaggio via Twitter contenente una Gif, cioè una di quelle immagini animate che si condividono sui social, in determinate condizioni è “aggressione con arma mortale”. E’ questa l’accusa formalizzata da un gran giurì del Texas nei confronti di un uomo che ha twittato una luce lampeggiante con l’intento di provocare un attacco epilettico nel destinatario.

L’episodio riportato dalla stampa americana fa riferimento al caso del 29enne John Rivello che, secondo l’accusa, nel dicembre scorso avrebbe inviato una Gif stroboscopica via Twitter al giornalista di Newsweek Kurt Eichenwald, causandogli una crisi epilettica. Sempre secondo l’accusa, Rivello avrebbe poi messaggiato un altro utente di Twitter scrivendo “spero che questo gli provochi un attacco epilettico” e “vediamo se muore”, manifestando quindi l’intenzionalità del gesto.

Tra i documenti di Rivello salvati sul suo account di iCloud, le autorità che hanno indagato sul caso hanno inoltre trovato un’immagine della pagina dell’enciclopedia Wikipedia dedicata al giornalista, modificata con l’inserimento della data di morte al 16 dicembre scorso, quando è stato inviato il tweet oggetto d’indagine.

La giuria, chiamata a stabilire se le prove raccolte sono sufficienti a dare il via a un processo penale, ha deciso di accusare formalmente Rivello, che ora sarà quindi processato. Per compiere l’aggressione l’uomo, ha precisato il gran giurì, avrebbe usato “un tweet, una Gif, un dispositivo elettronico e le mani”. (ANSA)

You may also like...