Da sapere, se pubblichi un annuncio sul web e ricevi una telefonata…

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«Il suo annuncio è illegale, è accusata di frode fiscale, versi 2500 euro».

E’ questo, in sintesi, il contenuto della telefonata che una cittadina di Peschiera del Garda ha ricevuto nel tardo pomeriggio di sabato 20 agosto. Un tentativo di truffa telefonica che la giovane donna, per fortuna, è stata capace di riconoscere evitando di cadere in una trappola. La donna ha ricevuto una telefonata sul suo telefono cellulare da una numero privato, ovvero non visibile. Noncurante di questo fatto, ha risposto.

Dall’altro capo della cornetta una signora con accento non ben definito e che affermava di chiamare da un centralino di Roma. Alla ragazza di Peschiera è stato contestato un annuncio da lei pubblicato su un noto sito internet (subito.it) per la ricerca di lavoro. «Lei ha pubblicato un’inserzione senza avere l’autorizzazione e la partita iva». Dati che, però, all’atto dell’iscrizione al noto portale di annuncio, non vengono assolutamente richiesti.

La ragazza del fantomatico centralino riferiva di chiamare per conto del sito internet, di essere stata allertata di un capo d’imputazione contro l’inserzionista dalla polizia postale e dall’Agenzia delle Entrate e di essere disposta ad aiutarla per bloccare il procedimento penale. Come no. Basta pagare. Alla richiesta di identificazione e maggiori spiegazioni, la fantomatica operatrice dava generalità molto probabilmente false, e, con modo di fare piuttosto scocciato, cercava abilmente di portare a suo favore la situazione, intimorendo l’altra parte. «L’accusa mossa contro di lei è di frode fiscale, se non vuole pagare una multa di 2457 euro all’Agenzia delle Entrate, le offriamo un servizio di blocco presso un operatore Money Transfer. Deve solo rispondere “sì” e dirmi dove abita». Una richiesta che, per fortuna, ha subito messo in allarma la giovane.

Dopo qualche minuto di conversazione, la malcapitata, capendo che stava finendo in una truffa, ha deciso di impostare la modalità vivavoce sul suo telefonino per far ascoltare alle persone vicine a lei, quanto stesse accadendo. Accortasi di essere ascoltata da più orecchie, la fantomatica operatrice la invitava a fornire l’indirizzo esatto di residenza in modo da avviare un’operazione chiamata «blocco di frode fiscale» e alle richieste della ragazza di attendere per avere una risposta, per poterne parlare con il suo avvocato, questa rispondeva che non sarebbe stato possibile attendere, poiché quello sarebbe stata l’unica occasione in cui avrebbero potuto tutelarla.Ma la trappola non è scattata. La giovane ha invitato l’operatrice ad attendere in linea: «Vado da un mio amico nelle forze dell’ordine e chiedo consiglio su come comportarmi».

Un messaggio che ha subito fatto desistere la truffatrice, la quale, sentite le magiche parole «forze dell’ordine», ha preso rapido congedo chiudendo la conversazione. (fonte)

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