Roma, città italiana con più ‘pc zombie’ (infettati)

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Roma è in cima alla classifica delle città italiane (e terza in Europa, Medioriente e Africa, area Emea) in cui ci sono più ‘computer zombie’ o ‘botnet’, cioè una rete di dispositivi grazie ai quali, all’insaputa dei legittimi proprietari, i criminali informatici possono sferrare attacchi da remoto. Il paese che detiene questo preoccupante primato è invece la Turchia.

E’ il dato che emerge da una ricerca di Norton by Symantec in Europa, Medio Oriente e Africa (area Emea). Disponibili anche a noleggio nel Dark Web, le più grandi ‘botnet’ possono mettere in rete milioni di dispositivi connessi a Internet e utilizzarli in attacchi coordinati. Questi sistemi vengono usati per inviare spam, commettere frodi o cyber-aggressioni che mettono fuori uso un sito web. Il termine ‘botnet’ è diventato di dominio pubblico nei primi anni 2000, quando un adolescente canadese dal nickname ‘Mafiaboy’ con questo metodo ha messo a ferro e fuoco portali del calibro di Amazon, eBay e Yahoo.

“Il paese in cui si trova un ‘bot’ non è indicativo della posizione in cui potrebbe trovarsi il criminale che lo controlla – spiega Ida Setti, manager di Norton -. Un computer infetto in Yemen potrebbe contribuire ad un attacco contro un server a Seoul, controllato da un criminale in Minnesota. I criminali informatici possono impadronirsi direttamente di una ‘botnet’ oppure noleggiarne una, in base alle ore di utilizzo o al numero e alla potenza dei sistemi infetti”. (ANSA)

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