Rendere Facebook veloce anche se la connessione è lenta

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Come Facebook ottimizza il News Feed per avere contenuti più veloci anche quando la connessione fa schifo: aggiorna i suoi strumenti per risolvere i problemi di caricamento in occasione di connessioni lente o particolarmente intasate.

Prendere lo smartphone, aprire l’app di Facebook e sfogliare in pochi secondi i contenuti del News Feed: per molti è un gesto non solo automatico, ma ormai scontato. Non per tutti: quella stessa timeline spesso deve essere consultata sfruttando al massimo una lentissima connessione 2G, e Facebook deve farci i conti.

“Uno dei più incredibili cambiamenti osservati negli ultimi anni è stata la rapida adozione degli smartphone nel mondo”, mi ha detto Chris Struhar, Product Manager del News Feed di Facebook.“Solo lo scorso anno, 240 milioni di nuove persone hanno iniziato a usare Facebook e molti di questi sono residenti nei mercati emergenti, dove gli smartphone sono diventati abbastanza economici da essere accessibili a gran parte della popolazione”.

Così il team del News Feed si è messo al lavoro per ottimizzare l’esperienza in occasione di connessioni lente, lentissime. D’altra parte è qui che le persone cercano i contenuti che gli interessano e tutto deve funzionare bene a prescindere dal tipo di dispositivo o connessione.

In meno di un secondo devono essere scaricate foto profilo, foto, commenti alle storie e una manciata di altre storie, per riempire la timeline e non lasciarla vuota quando l’utente vorrà scorrerla in cerca d’altro.

Da oggi, dunque, Facebook procederà anche alla creazione di una gerarchia di priorità: quando un utente aprirà il News Feed utilizzando una rete lenta, visualizzerà per prime le storie e i contenuti che erano stati caricati durante l’accesso precedente, lasciando in coda le altre. Il tempo di lettura verrà sfruttato per caricare un numero maggiore di storie in background, e fare in modo che siano disponibili non appena l’utente avrà terminato di leggere il primo post.

Empatia. “È difficile star seduti qui a San Francisco e immaginare come sviluppare Facebook per gli utenti che hanno connessioni così lente, dato che nessuno qui naviga in 2G”, ha raccontato ancora Struhar, in videoconferenza dal divano di qualche ufficio. In realtà a Menlo Park esiste un Connectivity Lab dove vengono simulati diversi tipi di connessione. Non solo paesi emergenti: anche dove è già disponibile l’LTE è facile vedere la velocità rallentare, come come in caso di eventi, concerti o in aree particolarmente congestionate. “Ad ogni modo, i laboratori sono utili, ma non abbastanza efficaci per generare empatia. Quello che cerchiamo di fare è spedire i nostri ingegneri, designer e product manager fuori dal campus, per provare veramente cosa voglia dire usare Facebook in quelle condizioni, a sperimentare la frustrazione di dover aspettare diversi secondi per leggere qualcosa nel News Feed”.

A seguito di questi test, Facebook inizierà ad adottare anche un nuovo formato di immagini, chiamato Progressive JPEG, che permette di visualizzare subito una bassa risoluzione delle foto mentre viene scaricata l’immagine più definita. Allo stesso modo, quando la connessione è troppo lenta, all’interno del News Feed comparirà un numero minore di video e più aggiornamenti di stato o link ad articoli esterni.

Qui, però, nasce un altro problema: Facebook è in grado di ottimizzare tutto quello che risiede sui suoi server, ma non le pagine pubblicate su altri siti. Un vantaggio in più per gli Instant Articles, i contenuti della piattaforma che permette di pubblicare articoli direttamente su Facebook, senza necessità di migrare su siti esterni per la lettura delle news.

Annunciata oggi, l’ottimizzazione dei dati in download sarà subitointegrata nell’app nativa per Android e a seguire nelle altre versioni dell’applicazione, mentre per la versione mobile del sito molta della compressione dipende dalle impostazioni del browser scelto. E dato che uno dei motivi per cui siamo su Facebook è spesso condividere in tempo reale foto e video delle nostre esperienze, la stessa ottimizzazione è allo studio anche per gli upload dei nostri contenuti, ma sarà affrontata in una fase successiva. (fonte)

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