Professione su Facebook? ‘Rapinatore di banca’, e viene preso

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Su Facebook si definiva ‘rapinatore di banca’. Nella vita reale ci ha provato davvero a diventare rapinatore, ma gli è andata male. Antonio Gaetani, 28enne di Alliste, nel Salento, è stato arrestato insieme con due presunti complici dopo aver cercato di rapinare un supermercato di Taviano con un fucile da sub.

I carabinieri sospettano che la banda sia responsabile di una serie di colpi messi a segno nelle ultime settimane in diverse attività commerciali del Salento. Rapinatori non per caso ma per scelta precisa, come mostra chiaramente il profilo social di Gaetani, che anche dopo l’arresto nessuno si è affrettato a chiudere o a modificare. E così quella scritta ‘rapinatore di banca’ continua a campeggiare accanto alle foto del suo cagnolino, dei parenti, di cene con gli amici e giornate al mare e a un’immagine con la pistola. E viene considerata dagli investigatori quasi come una sorta di confessione anticipata del reato che avrebbe commesso.

La consuetudine di verificare il contenuto dei profili Facebook degli indagati, del resto, ormai è lavoro di routine per le forze dell’ordine, consapevoli del fatto che una bacheca rivela molto più di una scheda in banca dati. Lampante fu, per esempio, il caso di Federico Ferri e Mirko Castelluzzo, due leccesi che nel luglio scorso aggredirono e cercarono di affogare un venditore ambulante di 17 anni sulla spiaggia di Torre Chianca e furono poi condannati a 12 anni per tentato omicidio aggravato dall’odio razziale.

Per dimostrare la loro indole violenta e incline alla commissione di reati, la poliziotta che li arrestò allegò al fascicolo d’inchiesta i commenti razzisti postati sui profili Facebook, con tanto di messaggi virtuali a amici detenuti e fotografie con pacchetti di marijuana. Due mesi fa, invece, una banda di rapinatori brindisini fu incastrata anche grazie al fatto che alcuni suoi componenti avevano postato sul social network foto in cui indossavano gli stessi abiti usati durante i colpi e ripresi dalle videocamere dei negozi assaltati. (fonte)

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