Presidente Camera Boldrini sul web, “Insultano mia sorella ma è morta da anni”

È uno schema che si ripete, ma non per questo fa meno male. Qualcuno crea una notizia falsa su un personaggio pubblico, la posta su Facebook, gli insulti e l’indignazione colma di odio crescono in rete come un’onda fangosa. Ma ancora una volta la presidente della Camera, Laura Boldrini, rompe lo schema mettendo alla berlina chi lo alimenta.

Questa mattina, sul suo profilo Facebook la terza carica dello Stato smentisce in prima persona una notizia falsa che la riguarda additando i responsabili che fomentano l’odio in rete. Lo scorso luglio, il sito “La Nozione” ha pubblicato la foto di un’attrice americana, Krysten Ritter, spacciandola per la sorella di Boldrini e sostenendo che gestisce cooperative di assistenza ai migranti. Su un altro sito, “Avanguartia Nera”, che di solito genera immagini virali e notizie grottesche, alla sorella della presidente è attribuita una pensione ottenuta a 35 anni. Tutto falso e malignamente doloroso, perché è vero che Laura Boldrini aveva una sorella, ma è morta e faceva tutt’altro. Ma nessuno controlla o verifica, così ben presto le condivisioni della bufala diventano migliaia, condite da insulti.

“Lo voglio dire a ridosso delle feste di Pasqua – scrive oggi la presidente della Camera su Facebook – proprio nel momento in cui molti si riuniscono in famiglia e con le persone care. La mia unica sorella, morta anni fa per malattia, non si è mai occupata di migranti. Restaurava e dipingeva affreschi. Peraltro, non si chiamava nemmeno Luciana, ma Lucia. Lo voglio dire a tutti quelli che hanno condiviso sulle loro bacheche e sui loro profili queste e altre menzogne su di lei. E soprattutto a chi ha creato queste false notizie, personaggi senza scrupoli, sciacalli che non si fermano nemmeno davanti ai morti”. Sotto il post, ancora una volta, i nomi di chi ha rilanciato la bufala aggiungendo meschinità allo sciacallaggio. Gli insulti sono spesso sessisti e poi ci sono le minacce di morte, ironicamente amare, visto che colpiscono anche una persona che non c’è più.

Boldrini aveva già preso un’iniziativa del genere lo scorso 25 novembre, quando aveva diffuso i nomi di chi la offende in rete. Tra le persone smascherate una, bracciante agricola delle Marche, aveva chiesto scusa alla presidente, ma aveva poi rifiutato il suo invito a incontrarsi alla Camera per conoscersi di persona. Non erano mancate le critiche a Boldrini, accusata di aver a sua volta esposto alla gogna dei social persone deboli e inconsapevoli.

L’impegno della presidente contro l’odio in rete però si realizza soprattutto con una campagna di informazione istituzionale. Lo scorso novembre Boldrini ha scritto al creatore di Facebook, Mark Zuckerberg, perché istituisca un ufficio in Italia in grado di rispondere con prontezza a chi chiede di bloccare contenuti offensivi. Nel 2014 ha istituito la “Commissione di studio per l’elaborazione di principi in tema di diritti e doveri relativi a Internet” che ha prodotto la Carta dei diritti e dei doveri in Internet, presentata nel luglio del 2015 e oggetto di una mozione approvata in Aula nel novembre dello stesso anno. Emanazione di questo lavoro è poi “la Commissione Internet della Camera nelle scuole” per portare i principi della Carta tra gli studenti. Per il prossimo 21 aprile, infine, nell’ambito della campagna #BastaBufale, la Camera dei deputati ospiterà quattro tavoli di lavoro per approfondire il tema delle notizie false. (fonte)

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