Polizia aiutata da app, prende dati da Facebook e Twitter

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I dati di Facebook, Instagram e Twitter usati dalle forze dell’ordine negli Usa per monitorare attivisti e dimostranti in diverse occasioni, in particolare durante le manifestazioni del movimento Black Lives Matter contro la morte di uomini di colore uccisi dalla polizia, a Ferguson ma anche a Baltimora e in altre occasioni. Lo denuncia un rapporto dell’American Civil Liberties Union (Aclu) che punta il dito contro Geofeedia: il servizio, spiega l’Ong, sfruttando i dati di localizzazione e i post sulle diverse piattaforme social ha fornito alle forze dell’ordine in tempo reale anche mappe sulle proteste.

Dopo la segnalazione Facebook, Instagram e Twitter hanno revocato a Geofeedia l’accesso ai propri dati.

Il servizio, creato da una compagnia di Chicago, si basa sui dati concessi da diversi social network – in particolare quelli relativi alla localizzazione dei post e degli utenti – per permettere di fare ricerche e analisi per luoghi specifici. Tra gli utilizzatori di Geofeedia, riporta Aclu, ci sono oltre 500 dipartimenti di forze dell’ordine. A seguito della denuncia dell’organizzazione Instagram e Facebook hanno revocato a Geofeedia l’accesso ai propri dati a fine settembre, mentre Twitter ha annunciato la stessa misura ieri.

In una nota Geofeedia sottolinea che la compagnia è “impegnata” sui principi di privacy e trasparenza, e che continuerà a lavorare per far sì che i suoi utilizzatori “non cerchino di identificare individui in modo inappropriato sulla base di razza, etnia, orientamento religioso, sessuale o politico”. (ANSA)

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