Pirati online, niente internet fino al pagamento di una multa

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L’associazione anti-pirateria Rightscorp sostiene di essere al lavoro su una tecnologia capace di bloccare il browser web ai pirati sospettati di aver usufruito illecitamente di materiale protetto da diritti d’autore. Il blocco non sarà permanente, ma attivo fino al pagamento delle multe relative all’illecito. Lo riporta TorrentFreak, sempre molto attento sull’argomento anche se a volte dalla parte sbagliata, che scrive che l’azienda sta cercando di estorcere soldi agli utenti con l’aiuto degli ISP.

Al momento la compagnia manda un’email ai sospettati facendo saper loro che potrebbero ricevere una sanzione pecuniaria per aver avuto accesso a materiale protetto da diritti d’autore. Il nuovo sistema andrebbe molto più a fondo, con l’avviso che verrebbe inviato direttamente sul browser web. Le prime notifiche possono essere lette e aggirate facilmente, tuttavia al raggiungimento di un numero elevato di avvisi la schermata non potrà più essere chiusa fino al pagamento della multa.

Rightscorp monitora i siti P2P in cerca di trasgressori delle leggi sul copyright e riscuote una percentuale su ogni multa pagata negli USA. Il nuovo sistema automatizzato potrebbe pertanto dare grossi vantaggi alla società, ed è chiaro che voglia chiamare in causa i provider internet in modo che sia fattivamente efficace. Provider che, stando agli ultimi annunci di Rightscorp, sembrano essere decisamente riluttanti a rispondere alle richieste di giustizia da parte dell’associazione.

Con la tecnologia, nota ad oggi come Scalable Copyright, “i provider saranno in grado di ridurre notevolmente la loro responsabilità civile”, spiega la compagnia: “I settori della musica e dell’home-video saranno di nuovo in grado di ritornare a crescere insieme con il settore pubblicitario e degli abbonati a banda larga”. Offrendo una soluzione più “scalabile” delle semplici e perentorie notifiche di takedown, Rightscorp dà l’opportunità ai provider di essere più coinvolti nella lotta alla pirateria.

Bisognerà vedere tuttavia se i provider internet siano interessati a sviluppare un blocco di internet per alcuni dei propri utenti. Una feature del genere potrebbe infatti migliorare i mercati di musica e home-video, come dice Rightscorp, ma anche compromettere pesantemente l’appetibilità dei provider partecipanti, con gli utenti che andrebbero probabilmente a scegliere le aziende più permissive sul fronte della pirateria. (fonte)

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