Per colpa di AdBlock, Google perde 6,6 miliardi di dollari

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Ogni anno Google perde 6,6 miliardi di dollari l’anno per mancati introiti pubblicitari a causa di Adblock. Ma anche tutti coloro che, nel loro piccolo, fanno affidamento su introiti da banner promozionali, subiscono una perdita, sempre maggiore.

L’uso di applicazioni installate per impedire la visualizzazione di pubblicità durante la navigazione è una pratica sempre più diffusa, al punto da diventare un serio problema per molte società che operano nel mondo di internet. Con Google che è la principale vittima, e con lei tutti gli iscritti ai programmi di affiliazione come Google AdSense.

Adblock Plus, una delle estensioni per browser più famose tra quelle del settore, permette ad alcuni inserzionisti di aggirare il controllo nel caso visualizzino messaggi non invasivi che non disturbino l’utente durante la navigazione. Ma le compagnie come Google, Amazon e Microsoft devono pagare fino al 30% del valore delle entrate pubblicitarie consentite dagli annunci così visualizzati.

Grazie a procedure come quella appena descritta Google è riuscita a recuperare circa 3,5 miliardi di dollari l’anno scorso, ma allo stesso tempo ne ha persi 6,6 miliardi di dollari per via dell’uso da parte degli utenti di Adblock. Secondo PageFair per raggiungere questi risultati Google ha dovuto pagare qualcosa come 25 milioni di dollari ad Adblock Plus.

“È una somma relativamente contenuta per una società con un fatturato globale di circa 60 miliardi di dollari l’anno”, si legge nel report di PageFair. “D’altronde, non è credibile che tutti questi fondi vengano spesi per la gestione del programma da quella che è una piccola società con sede a Colonia. Essi vengono probabilmente reinvestiti per gli sviluppi futuri della piattaforma. Se Adblock oggi può essere una piccola minaccia per alcuni tipi di entrate di Google, nel futuro potrebbe andare ad intaccare buona parte del resto delle entrate di Google”.

D’altra parte per il momento Google non si mostra pubblicamente preoccupata per i problemi legati al blocco della pubblicità su internet. Larry Page, CEO del gruppo, ha infatti recentemente detto che il miglior modo per rispondere al blocco della pubblicità è quello di creare messaggi pubblicitari migliori. “Non credo che ci siano stati recentemente cambiamenti radicali nelle pratiche di blocco della pubblicità”, ha detto Page.

Detto questo, software come Adblock Plus diventano sempre più efficienti. Sono state rilasciate nuove estensioni per i browser web per Android. Inoltre i suoi algoritmi sono stati perfezionati in modo da andare a bloccare gli annunci direttamente alla fonte nei data center, prima ancora che raggiungano gli smartphone e gli altri tipi di terminali in mano agli utenti.

Nell’ultimo periodo Eyeo, la compagnia che produce Adblock Plus, ha dovuto fronteggiare diverse cause, ben quattro per la precisione, intentate da editori tedeschi, tra cui RTL Interactive eProSiebenSat1, sulla base dei danni provocati alle loro testate dal software di ad blocking. (fonte)

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