Per avere selfie da minorenni si ‘fidanzava’ online

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Era pronto a tutto pur di avere selfie da ragazze minorenni, anche a ‘fidanzarsi’ virtualmente… Il 25enne, di Prato, studente di ingegneria informatica a Siena, è stato denunciato dalla polizia postale.

Diceva di chiamarsi Matteo Favaroni e di abitare a Treggiaia, sulle colline di Pontedera (Pisa). Non era proprio così. In ogni caso la Polizia Postale e delle comunicazioni di Pisa, dopo lunghe indagini, è riuscita a identificare il giovane appassionato di ragazze minorenni che ha molestato sulla rete per ottenere da loro foto senza veli.

Il giovane, un venticinquenne di Prato, studente di ingegneria informatica all’Università di Siena, è stato ora denunciato. Il venticinquenne, che dichiarava appunto di essere di Treggiaia e maestro di sci all’Abetone, utilizzando diversi profili Facebook da lui creati, contenenti immagini di ragazzi avvenenti, entrava in contatto con numerose ragazze minorenni, alcune delle quali abitano a Pisa e provincia, con le quali instaurava una sorta di presunto fidanzamento “on line” facendo leva sulla loro giovane età e sul loro bisogno di affetto. Il denunciato aveva una certa popolarità tra le giovanissime frequentatrici del social network.

Dopo alcune settimane di conversazione con le ragazzine, l’uomo insisteva per ottenere da loro un selfie da nuda. Una volta carpite le loro immagini, lo stesso le minacciava di divulgare – è questo un fenomeno sempre più frequente – le foto compromettenti a parenti ed amici, se non avessero fornito ulteriori immagini o incontri sessuali con lui.

Per sfuggire all’identificazione, date le avanzate conoscenze informatiche, lo studente, come ha spiegato la polizia, utilizzava una wifi aperta a lui non intestata. Ma tramite l’attenta analisi del traffico telematico, di alcune foto inviate alle giovani vittime e al rinvenimento di due certificati medici parzialmente visibili, alla fine la polizia è riuscita ad identificare il ragazzo, al quale sono stati sequestrati telefoni e computer portatili contenenti le prove del reato. La polizia sta valutando ora anche numerose altre immagini di possibili giovani vittime del sedicente “Matteo Favaroni”. (s.c.)

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