Pedopornografia, 36enne a giudizio dopo 6 anni

PEDOPORNO-36SFRUTTANDO le tecnologie informatiche peer to peer aveva scaricato sul proprio computer materiale pedopornografico che ritraeva minori in atti sessuali con persone adulte, ma era stato ben presto scovato e denunciato dalla Polizia postale nell’ambito di un’operazione internazionale che aveva portato all’arresto di numerose persone e a perquisizioni in tutta Italia. Era il luglio del 2008: ieri, a distanza di quasi sei anni, per un 36enne sarzanese (La Spezia) è arrivato il rinvio a giudizio firmato dal giudice per le indagini preliminari Marta Perazzo.

Un’accusa pesante, quella di essersi procurato materiale pornografico realizzato utilizzando minorenni, sviluppata all’epoca dal Pm Luca Monteverde, e che ieri ha visto il sarzanese finire a processo. Il 36enne, sfruttando programmi di file sharing per lo scambio gratuito di foto,video e file musicali molto conosciuti nel panorama informatico come Emule e Adunanza, era riuscito a procurarsi e a scaricare sul proprio computer materiale pornografico raffigurante minori che non avevano ancora raggiunto l’età della pubertà obbligati ad atti sessuali con persone adulte.

Immagini e filmati crudi e inequivocabili, che furono successivamente cancellati in parte dall’uomo, ma le cui tracce furono ritrovate dalla Polizia postale, che arrivò al 36enne nell’ambito di una maxi operazione di respiro internazionale contro lo sfruttamento sessuale e la pedopornografia, che in Italia aveva portato anche ad alcuni arresti e a decine di perquisizioni. Gli agenti della Polposta, sottoponendo a un’analisi accurata l’hard disk del computer del sarzanese, trovarono i file incriminati. L’uomo, che all’epoca fu denunciato, ieri è stato rinviato a giudizio: difeso dall’avvocato Paolo Mione, il processo inizierà il prossimo 6 novembre davanti al giudice Giuseppe Pavich. (lanazione)

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