Pedofilia, arrestato allenatore di calcio: violenza su due ragazzini (adescava tramite Facebook)

E’ stato arrestato il 31enne ex allenatore di calcio accusato di violenza sessuale nei confronti di due giovani calciatori del Sagnino, squadra che si allena a pochi passi dal confine elvetico.

L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari dai poliziotti comaschi su disposizione della Dia di Milano, come riferisce la Provincia di Como. Una svolta quasi inaspettata in questo caso, che si trascina da marzo, forse giustificata dal materiale pedopornografico ritrovato sul computer dell’uomo. Fino a questo momento sul capo del 28enne pendeva solamente un provvedimento di inibizione dai campi di calcio, emesso dal tribunale di Como dopo la denuncia di due famiglie, ma che di fatto veniva aggirato, in quanto il giovane continuava a seguire giovani atleti, dai 10 ai 15 anni.

Il diretto interessato si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda, che definisce un colossale fraintendimento.

Il giudice dell’udienza preliminare di Milano, Luigi Gargiulo, ha infatti firmato l’ordinanza, chiesta dalla direzione distrettuale antimafia, a carico del 31enne residente a Como. L’aggravarsi della posizione dell’uomo – difeso dagli avvocati del Foro di Como, Giovanni Spinelli e Giuseppe Monti – ha fatto seguito al controllo dei dati contenuti nel pc sequestrato nell’abitazione dell’indagato lo scorso mese di marzo, su mandato ovviamente della Procura di Como.

Nel computer, i consulenti hanno trovato file contenenti materiale pedopornografico, realizzati utilizzando ragazzi minorenni, oltre a foto di nudo parziale di altrettanti ragazzi scattate direttamente dallo stesso allenatore. Una scoperta che ha spinto la Procura di Como – pubblico ministero Alessandra Bellù – a girare l’incartamento alla Dda proprio a causa della detenzione, da parte del 31enne, del materiale pedopornografico. Questo tipo di reato è infatti di competenza della Direzione distrettuale antimafia. Ieri mattina infine, come detto, gli agenti hanno notificato all’indagato l’ordinanza con la custodia cautelare ai domiciliari, giustificata – per il giudice del Tribunale di Milano – sia dai gravi indizi a carico dell’uomo, sia dall’elevato rischio di reiterazione del reato. Per lunedì mattina, lo stesso gip meneghino ha fissato l’interrogatorio di garanzia dell’ex allenatore del Sagnino che si terrà nel palazzo di giustizia di Milano. Fino a ieri, nei confronti dell’indagato era stata emessa una misura coercitiva (da parte del gip di Como) che gli proibiva di frequentare luoghi in cui ci sono minori e, di conseguenza, di fare l’allenatore.

La vicenda del 31enne era esplosa lo scorso mese di marzo e faceva riferimento a presunti episodi di molestie e tentata violenza sessuale su giovani calciatori – minori di 14 anni – allenati quando l’indagato vestiva i colori del Sagnino. I contatti, secondo la tesi dell’accusa, avvenivano soprattutto via Facebook, con approcci abbastanza espliciti nelle chat in cui tra l’altro l’uomo, concluso il contatto, chiedeva di cancellare sempre la cronologia. Un passaggio importante che farebbe presupporre – secondo il giudice di Milano – la piena consapevolezza delle gravità di quanto stava avvenendo. In un caso, inoltre, un ragazzino sarebbe anche stato condotto in uno spogliatoio usato come deposito di materiale da calcio per poi tentare un approccio. I fatti risalgono al periodo tra il settembre del 2009 e quest’anno.

Fonte

Affari Italiani

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