Ora anche in Italia gli Spectacles, gli occhiali che «vedono» Snapchat

Gli Spectacles arrivano in Italia

Ti guarda, nota il colorato accessorio che indossi. Dice: «Mi stai riprendendo? Sto andando in diretta da qualche parte?». E si tocca i capelli, accennando il rodato sorriso da selfie. Ormai agli obiettivi delle videocamere puntati e alla possibilità di finire online poco dopo, o addirittura in tempo reale, sembrano aver fatto (quasi) tutti l’abitudine. È sufficiente portare a spasso, in punta di naso, gli Spectacles qualche giorno per rendersene conto. Chi capisce di essere inquadrato è incuriosito, più che infastidito, ed è consapevole di essere in procinto di diventare “cibo” da social network. Gli occhiali da sole capaci di registrare video da 10 a 30 secondi di Snap, società genitrice dell’applicazione Snapchat, sono disponibili negli Stati Uniti dallo scorso novembre. Dai dati trimestrali, si può dedurre che ne sono stati venduti circa 60 mila pezzi. Oggi debuttano in Italia, e in altri 13 Paesi d’Europa, e proveranno a diventare uno degli accessori dell’estate. E a (ri)lanciare l’app cui sono associati (continua dopo il video).

Come? Con un aspetto gradevole e una missione divertente. Non indispensabile, ma divertente. Via il dente, subito, via il dolore: gli Spectacles costano 149,99 dollari. Il prezzo rischia di non essere alla portata dei portafogli di tutti i giovanissimi. Ed è alla generazione di 13-17enni, che usa lo smartphone per guardare video nel 70 per cento dei casi (fonte: comScore sullo spaccato italiano), che sono dedicati.

Registrazioni e privacy

Sono leggeri, attirano l’attenzione— soprattutto se, come noi, si sceglie la tonalità corallo — e svolgono perfettamente il loro (semplice) compito: catturare brevi attimi del quotidiano difficili da inquadrare con il telefonino o sfoderando una più scomoda action cam. Per iniziare a registrare è sufficiente premiere pulsante posizionato sopra la lente sinistra. Con il variare delle pressioni varia il numero di secondi ripresi, fino a un massimo di trenta. Abbastanza per archiviare un attimo irripetibile a mani libere, come il cane che ti corre incontro o le espressioni del neonato che hai in braccio, ma non per realizzare senza sosta filmati che finirebbero per violare la privacy di chi ti circonda.
A proposito di privacy, luce e distanza permettendo, chi è nel campo visivo del possessore degli Spectacles si accorgerà dell’eventuale registrazione in atto grazie alla spia Led. L’intenzione, come l’amministratore delegato e fondatore della società Even Spiegel aveva spiegato al «Wall Street Journal», è di capire come reagiscono le persone alla chiara e luminosa invasione tecnologica. A noi, come detto, è sembrato abbastanza positivamente.

Batteria e ricarica

La luce Led è la stessa che, picchiettando la parte esterna della montatura da ambedue i lati, si accende e indica lo stato della batteria.Qui parte l’applauso a scena aperta: per consentire varie modalità di ricarica, Snap si è inventata una custodia (bella) e dotata di batteria interna. Ogni volta che vengono riposti nel vano, gli occhiali si caricano grazie alla porticina magnetica posizionata alla base della stanghetta sinistra che combacia con il lato corrispondente della custodia. Con lo stesso cavo Usb si può poi ridare energia al dispositivo o al suo guscio (continua dopo la videorecensione).

La promessa è di garantire la realizzazione di cento brevi video con la singola carica degli occhiali. Confermiamo. E nella nostra settimana di prova non abbiamo mai fatto ricorso al cavo.

La realtà aumentata e gli altri

In futuro, secondo un brevetto depositato a inizio maggio da Snap, i contenuti girati con gli occhiali potrebbero beneficiare di elementi di realtà aumentata legati alla posizione dell’utente. Il settore è già presidiato da Snapchat con i filtri World Lens, lanciati in aprile per aggiungere animazioni 3D a foto e video. Anche Facebook è partito, sempre in aprile, dagli effetti Ar nella camera del telefonino e sta preparando un dispositivo ad hoc. Con ogni probabilità sarà un paio di occhiali. Apple, intanto, ci ha messo 200 milioni di dollari, attraverso un investimento in Corning, azienda produttrice dei Gorilla Glass. E Microsoft ha mostrato un prototipo in grado di aggiungere ologrammi davanti agli occhi di chi lo indossa.
La direzione, quantomeno quella cui puntano le aziende, è chiara. Gli Spectacles sono un primo passo. Cauto e con il grande pregio di aver combinato l’elemento tecnologico e quello del design, vera ossessione di Spiegel. Anche questa volta il papà del fantasmino giallo è arrivato prima di tutti. E anche questa volta dovrà (provare a) respingere gli attacchi dei più strutturati rivali e rimanere in testa. (fonte)

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