Negozianti obbligati ad attivare servizi wi-fi gratuiti

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La proposta di legge “Disposizioni per la diffusione dell’acceso alla rete Internet mediante connessione senza fili” costringerà gli esercenti e non solo a fornire connessione libera al pubblico. Lo Stato contribuirà solo alle spese per le apparecchiature

“L’HAI pagata la tassa wi-fi?”, si domanderanno a breve i negozianti. Per salvare l’Italia dal digital divide va bene tutto ma obbligare gli esercenti, uffici e mezzi pubblici, taxi, tribunali, aeroporti, ospedali, porti e scuole ad attivare reti wireless gratuite forse è un po’ troppo, anche se per le attrezzature è previsto un sostengo economico. Chi pagherà infatti gli abbonamenti ai servizi?

La proposta di legge “Disposizioni per la diffusione dell’acceso alla rete Internet mediante connessione senza fili” (A.C. 2528 – XVII Legislatura) è stata presentata dai deputati del PD Sergio Boccadutri, Enza Bruno Bossio, Ernesto Carbone, Alberto Losacco e Gennaro Migliore, ma conta già 106 sostenitori nel parlamento.

“Lo sviluppo della rete Internet e l’allargamento della sua base di accesso contribuiscono in modo indiscusso, come attestato da un’ampia letteratura in merito, alla costruzione di nuovo valore e all’innalzamento del prodotto interno lordo: oggi benessere e crescita hanno anche bisogno della rete Internet”, si legge nell’incipit della proposta Boccadutri. “Questa proposta di legge intende mettere in campo una serie di strumenti tesi a migliorare la possibilità di accesso alla rete Internet tramite tecnologia wi-fi da parte di tutti i consumatori”.

Partendo dal fatto che poco più dell’8% degli esercizi commerciali e degli uffici pubblici offre servizi di connettività wireless, l’idea è quella di obbligarli ad attrezzarsi con router e modem wi-fi N entro 6 mesi dall’approvazione della legge. Lo Stato metterà sul piatto circa 3 milioni di euro per gli anni 2017, 2018 e 2019 mediante “corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica”.

“In caso di inottemperanza agli obblighi di cui dal presente articolo, i comuni provvedono a punire i soggetti inadempienti con una multa sino a euro 5.000, con l’esclusione degli esercenti l’attività di trasporto di persone”, si legge nell’Articolo 1 Comma 5. Saranno esentati da ogni obbligo solo gli esercizi commerciali, le associazioni culturali e gli uffici pubblici con una superficie inferiore ai 100 metri quadri, nonché gli esercizi commerciali e le associazioni culturali con un organico inferiore ai due dipendenti.

“Se riusciremo a far approvare in tempi ragionevolmente stretti la proposta di legge sul Wi-Fi faremo una vera rivoluzione digitale che porterà l’Italia a essere il paese più connesso al mondo”, ha dichiarato l’onorevole del Pd Enza Bruno Bossio a Key4Biz.

Rimane l’interrogativo dei costi annuali del servizio e le eventuali sanzioni in caso di inottemperanza. È vero che oggi sul mercato esistono pacchetti completi da 150 euro annuali – con spese di attivazioni da circa 100 euro – ma si tratta pur sempre di un costo che non tutti gli esercenti potrebbero trovare accettabile. Nel calcolo “balzello più, balzello meno” a questo giro almeno la causa è nobile, ma resta l’amaro di un’imposizione che dimentica l’attuale difficile realtà dei piccoli imprenditori.

La proposta di legge dovrà essere migliorata. (fonte)

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