Nasi artificiali, identificano malattie e determinano qualità del cibo

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Smartphone che «odorano» il cibo per sentirne la qualità o che identificano, attraverso il respiro, un’influenza prima che si manifestino i sintomi? Questo e molto altro sarà al centro del discorso dell’incontro di martedì 15 novembre al Politecnico di Torino.

Questo tipo di tecnologia si è notevolmente sviluppata negli ultimi anni: la ricerca su sistemi artificiali in grado di rilevare odori, e non solo, ha fatto dei passi da gigante. Dei «nasi artificiali» sono già in commercio ma non sono niente rispetto alla svolta prevista per i prossimi anni. Lo sviluppo di nuovi materiali, infatti, consentirà di passare da e-nose industriali o per scopi scientifici a «personal e-nose», i nasi elettronici che potrebbero cambiare notevolmente il nostro concetto di annusare. Un e-nose, infatti, emula il funzionamento biologico dell’olfatto, ma per ottenere informazioni molto sofisticate come, appunto, scoprire la qualità di un cibo senza il bisogno di assaggiarlo.

Attualmente i materiali usati in nasi artificiali sono semiconduttori e polimeri conduttivi. Lo sviluppo di nuovi materiali costituirà quindi un fattore chiave nella realizzazione di e-nose sempre più avanzati, economici, piccoli e potenzialmente anche indossabili. Il Politecnico di Torino, isnieme all’Almaden IBM Research Center in California, ha sviluppato nuovi materiali polimerici economici, flessibili e addirittura stampabili attraverso una comune luce UV, che potranno essere impiegati in sistemi olfattivi artificiali.

L’invito per saperne di più è alle 11 del 15 novembre nella Sala Consiglio di Facoltà del Poli, dove il professore Marco Sangermano terrà la lectio magistralis «Dallo sviluppo di sensori polimerici di gas verso la costruzione di un naso elettronico». (fonte)

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