Multa salata per Wind e 3 Italia per SIM disattivate senza preavviso

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L’AGCOM ha ordinato a Wind e 3 Italia due multe separate di rispettivamente 340 mila e 320 mila euro per aver riscontrato da parte di entrambi gli operatori telefonici l’uso di pratiche che hanno violato le normative vigenti. Secondo l’Autorità le due compagnie hanno disattivato una serie di utenze senza dare il giusto preavviso ai propri clienti richiedendo inoltre l’acquisto di una nuova SIM nel caso in cui si volesse accedere nuovamente al servizio. Si tratta di pratiche scorrette nei confronti dei clienti, considerate illecite dalle normative attualmente in vigore in Italia.

Nel caso di Wind l’Autorità ha scoperto l’operato illecito per via di un’attività di vigilanza specifica attraverso la quale ha chiesto all’operatore informazioni in merito alla durata di una SIM prepagata, agli strumenti messi a disposizione del cliente per conoscerne la scadenza, alle modalità ed eventuali costi per l’utente per la riattivazione della propria numerazione mobile e personale. La risposta di Wind è arrivata il 13 gennaio scorso, seguita da consultazioni apposite degli esperti dell’AGCOM fino al 1 marzo. L’Autorità ha avviato un procedimento sanzionatorio per via di alcune difformità trovate rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente.

Dal documento rilasciato dall’AGCOM riportiamo il seguente estratto, con la lista delle violazioni da parte di Wind:

  • le modalità informative non consentono al cliente di conoscere – con un preavviso di almeno trenta giorni – la data effettiva di sospensione della SIM e quella di cessazione della numerazione;
  • è consentita la riattivazione gratuita (ed on line) dei servizi sulla medesima numerazione solo al cliente in possesso di altra SIM Wind ricaricabile attiva ed associata alla medesima anagrafica della SIM disattivata; in caso contrario il cliente, oltre a doversi recare presso un punto vendita aziendale, deve acquistare una nuova SIM ad un costo di 10 euro (con un euro di traffico incluso);
  • non è, dunque, rispettata la disposizione secondo cui la riattivazione deve avvenire mediante procedure semplici entro quarantotto ore dalla richiesta salvo casi eccezionali;
  • la previsione secondo cui la disattivazione può dipendere anche “dal diverso termine previsto dalle specifiche condizioni del piano telefonico/opzione attivo sulla Carta SIM Ricaricabile” ove intesa ad introdurre un termine inferiore ai 12 mesi dall’ultima ricarica è in contrasto con la normativa vigente.

Nonostante la tentata difesa di Wind, proclamatasi invece come rispettosa delle normative in vigore in Italia, l’AGCOM ha comminato la multa di 340 mila euro per l’operatore telefonico: “La Società ha leso il diritto degli utenti di conoscere con adeguato preavviso la decorrenza della sospensione ovvero cessazione dei servizi associati alla numerazione loro intestata”, si legge sul documento ufficiale. “Inoltre, prevedendo la riattivazione gratuita (ed on line) dei servizi sulla medesima numerazione solo al cliente in possesso di altra SIM Wind ricaricabile attiva ed associata alla medesima anagrafica della SIM disattivata, ha violato la disposizione che impone la non onerosità della procedura di recupero. La condotta contestata, protraendosi dall’entrata in vigore dell’obbligo fino al 1 maggio 2016, può essere considerata di lunga durata e di consistente entità, sotto il profilo del danno cagionato agli utenti”.

Oltre alla multa Wind ha accettato la modifica della condotta condannata dall’AGCOM, eliminando gli oneri addossati al cliente per la riattivazione della SIM e rendendosi disponibile ad adottare ulteriori misure per rimuovere le conseguenze anticompetitive dell’illecito.

Il caso di 3 Italia è stato invece denunciato dagli stessi clienti dell’operatore attraverso diverse segnalazioni pervenute negli uffici dell’AGCOM. Questi lamentavano “l’avvenuta disattivazione senza preavviso delle proprie utenze mobili” con la riattivazione del numero che, come nel caso di Wind, veniva accettata solo ed esclusivamente attraverso l’acquisto di una nuova SIM dell’operatore. Le difformità nei confronti delle leggi vigenti perpetrate da 3 Italia sono le stesse di quelle di Wind, ad eccezione del primo punto che per H3G è il seguente:

  •  le modalità con cui viene informato il cliente dell’approssimarsi della scadenza della Sim card, specificate nel dettaglio solo a seguito di richiesta istruttoria, non risultano, dalle segnalazioni pervenute, essere state sempre diligentemente poste in essere

Dopo aver sentito la difesa da parte dell’operatore telefonico l’AGCOM ha stabilito che 3 Italia “non ha dimostrato, nei casi segnalati, di aver posto in essere correttamente la procedura informativa dalla stessa implementata. Inoltre, prevedendo la riattivazione gratuita (ed on line) dei servizi sulla medesima numerazione solo per i clienti in possesso di altra Sim card attiva, ha illegittimamente reso onerosa la procedura di recupero. La condotta contestata, protraendosi dall’entrata in vigore dell’obbligo a tutt’oggi, può essere considerata di lunga durata e di media entità, sotto il profilo del danno cagionato agli utenti”. Per 3 Italia la multa da versare è di 320 mila euro, con la diffida dal continuare ad utilizzare le condotte contestate. (fonte)

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