Mostra gambe su Facebook, vicequestore sotto attacco

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“Si tratta di un attacco misogino, sessista e strumentale contro una poliziotta che ha solo una colpa per qualcuno: quella di essere donna. Un attacco portato avanti da un piccolo sindacato che per fortuna non è rappresentativo tra i lavoratori in divisa e che non rappresenta in alcun caso il sentire comune delle donne e degli uomini della Polizia di Stato”. Tuona così Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, intervenendo sulle polemiche che hanno coinvolto Marilina Giaquinta, funzionario della Questura di Catania.

Le polemiche sono nate dopo la foto in bianco e nero che il vicequestore di Catania Marilina Giaquinta ha postato sulla sua pagina Facebook: nello scatto, datato 19 agosto, le sue gambe appena coperte da una sottoveste di pizzo nero. L’immagine ha fatto indignare il Movimento poliziotti democratici e riformisti che ha protestato con una lettera inviata al questore (“Ha messo alla berlina le proprie gambe in una discutibile posa con connotazioni conturbanti e poco consone a un dirigente di polizia”, si legge in un passaggio). Lei per tutta risposta parla di “attacco medievale”.

“La nostra piena e totale solidarietà alla collega – interviene Tissone -, credo che sull’intera vicenda sia stato montato un piccolo, inutile caso mediatico. Le foto oggetto del presunto ‘scandalo’, per altro, non sono assolutamente disdicevoli. Il sindacato di polizia deve fare gli interessi dei colleghi, non le pulci alla vita privata dei lavoratori in divisa con lo scopo, evidente, di creare interesse e pubblicità attorno ad una sigla sconosciuta. Un caso che dimostra come ci sia bisogno di fare ancora tanto per quel che riguarda il pieno riconoscimento della parità di genere, anche all’interno della Polizia di Stato”. (adnkronos)

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