Mistero su Google per la ‘traduzione’ di inshallah

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“Ci rivedremo presto” tradotto sempre e solo con “Inshallah”, parola araba che sta per “sia fatta la volontà di Dio”. È questo che Translate, il servizio per le traduzioni online di Google, nel pomeriggio di lunedì ha tradotto per alcuni minuti dall’italiano in ogni altra lingua, dal francese all’inglese. L’anomalia è stata riparata intorno alle 18:30, ha reso noto la società di Mountain View. Nessun dettaglio è stato fornito da Google sulle cause dell’evento, né da dove si sia originato. (ANSA)

Cosa è successo? L’ISIS ha hackerato Google? Scie chimiche? Signoraggio? Niente di tutto ciò.

Qualche precedente illustre

Intanto facciamo un po’ di storia: appena un anno e mezzo fa la traduzione della parola Bergoglio dal basco in qualsiasi lingua dava come risultato la parola “L’anticristo” (qui un pezzo che raccontava l’accaduto, nel frattempo il bug è stato corretto). E la storia dell’internet è piena di errori divertenti di Google Translate, come quello su Lady Gaga e Britney Spears. All’epoca si spiegava che il risultato era probabilmente frutto di un bug e non di un easter egg: dietro Google Translate non ci sono centinaia di cinesi chiusi a digitare dizionari con un computer, ma per funzionare nella traduzione utilizza il confronto dei testi per estrarre termini comuni tra due lingue.

La spiegazione più probabile

Nel caso di cui stiamo parlando potrebbe essere il frutto di un google bombing: un gruppo di persone numeroso modifica i risultati di una ricerca attraverso la segnalazione di errori di traduzione (quella che esce dopo che si è utilizzato il servizio). Certo, è più difficile fare una cosa del genere con l’inglese rispetto che con lingue parlate da pochi utenti. Ma anche qui, basta utilizzare uno script e ci vuole poco. E non serve nemmeno un gruppo numeroso: basta cambiare l’IP di volta in volta. Un po’ come si fece all’epoca di Berlusconi:

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