Ministro Istruzione, lo smartphone in classe può essere utile

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“Tra gli altri strumenti inseriti nella 107 della buona scuola abbiamo varato un piano digitale che non significa solo smarthpone, tablet ma allo stesso tempo non non dobbiamo demonizzare questi strumenti di lavoro, in quanto sono anche strumenti di nuova abilità per i nostri ragazzi”. Lo ha detto il ministro Stefania Giannini a margine della sigla del Protocollo di collaborazione per la diffusione di contenuti dedicati a scuole e giovani con particolare attenzione alle competenze digitali e allo sfruttamento del patrimonio delle Teche Rai firmato oggi a viale Mazzini con il D.G. Antonio Campo Dall’Orto, rispondendo alle domande dei cronisti sulla notizia anticipata dal sottosegretario Davide Faraone.

Per Giannini grazie a questa fase di digitalizzazione “si può superare una nuova fase portando la scuola dal ‘900 in questo millennio, senza però – ha tenuto a sottolineare – perderne allo stesso tempo i valori fondamentali: ci occuperemo di formazione degli insegnanti ma anche di abilità scrittoria manuale che è una funzione necessaria che i nostri ragazzi devono non solo alimentare, potenziare ma avere come patrimonio cognitivo”. A chi chiede che tipo di funzione avranno questi telefonini sui banchi di scuola il ministro replica “saranno strumenti esclusivamente di attività didattica”.

Ieri Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, ha commentato la decisione di togliere il divieto di uso degli smartphone in classe. “Si tratta solo di prendere atto della realtà e trasformare uno strumento concepito solo come qualcosa da proibire in uno strumento utile per la didattica – ha affermato -. Molto presto quasi tutte le scuole italiane saranno cablate e se saranno cablate dovremo dotare gli studenti di strumenti che probabilmente già hanno, per poter sviluppare una didattica orizzontale nell’utilizzo del digitale. Il tema – ha argomentato Faraone – non è l’ora di informatica, il tema è prevedere un uso del digitale nella didattica abbastanza normale, come già accade nella vita quotidiana di ragazzi e ragazze. Il divieto assoluto dell’uso dello smartphone in classe in vigore dal 2007, come ogni atteggiamento luddista, è oggi fuori dal tempo. Ovviamente l’utilizzo dello smartphone non vuol dire stare al telefono o mandare messaggini”. (ANSA)

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