Mac, iPhone e Watch si trasformano in portafogli con Apple Pay

Il frigorifero che parla, la tv intelligente, il telefono al posto della carta di credito. Il futuro, visto dal passato, è pieno di promesse non mantenute, ma forse da oggi una diventa più vicina alla realtà. A tre anni dal lancio americano, Apple Pay debutta in Italia e mira a far entrare i pagamenti via smartphone un’abitudine quotidiana anche da noi.

Gli italiani si muovono già in questa direzione (secondo l’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano nel 2016 i pagamenti contactless sono arrivati a 7 miliardi di euro, il 700% in più del 2015), ma l’arrivo dell’azienda di Cupertino potrebbe essere la spinta decisiva.

COME FUNZIONA NEI NEGOZI

“I nostri clienti possono effettuare acquisti con i loro iPhone e Apple Watch presso le più importanti catene italiane e internazionali presenti in Italia, in modo veloce e pratico, sia che stiano comprando prodotti alimentari all’Auchan, facendo shopping a La Rinascente, uno spuntino da Autogrill o acquistando libri da Mondadori”, spiega Jennifer Bailey, Vice President, Internet Services e Apple Pay.

La lista comprende ovviamente gli Apple Store, ma pure Eataly, Esselunga, Eurospin, Lidl, H&M, OVS, LeRoy Merlin e molti altri; presto si aggiungeranno nuovi accordi commerciali. La piattaforma di Cupertino opera su diversi apparecchi e in diversi modi: in negozio basta avvicinare Apple Watch o iPhone al Pos e confermare il pagamento; non è necessario accedere al dispositivo, aprire un’app o inquadrare un codice Qr, come accade con altri sistemi.

Prima però è necessario aver registrato la carta di credito o di debito: al momento possono farlo i clienti di Unicredit, Carrefour Bank, Banca Mediolanum e American Express, a breve la compatibilità sarà estesa a CartaBCC, ExpendiaSmart, Fineco, Hype, N26 e Widiba. Per tutti gli altri la soluzione è Boon: una carta virtuale che si può ricaricare tramite bonifico o altre carte.

ONLINE

Una volta registrata la carta (o più d’una, da scegliere al momento del pagamento), Apple Pay si può usare anche per fare acquisti sia su app per smartphone, sia sul web: ad esempio per prenotare le vacanze con Booking.com , ordinare cibo con Deliveroo o parcheggiare a Roma con ParkAppy. “E naturalmente – aggiunge Bailey – è possibile fare acquisti online con i Mac, sia utilizzando Touch ID sul nuovo MacBook Pro, sia completando un pagamento con iPhone o Apple Watch sugli altri Mac”. Purché siano aggiornati all’ultima versione del sistema operativo.

Per Netcomm, nei primi mesi del 2017 ogni 100 acquisti online, 8,5 sono stati effettuati da Tablet (sia su sito web che via app, con quota stabile) e 17,4 da smartphone. Il valore degli acquisti online raggiungerà nel 2017 i 23,1 miliardi di euro con un incremento pari a oltre 3,2 miliardi rispetto al 2016 (+16%). Così Apple ha pensato bene di allearsi con alcuni grandi nomi del settore, nelle categorie più popolari tra cui turismo ed elettronica di consumo, e nei settori con la più rapida crescita online, come ristorazione, alimentazione, arredamento e beauty. Accetteranno Apple Pay, ad esempio, Unieuro, EasyJet , Musement, Giglio, gli Stockisti.

LA SICUREZZA

“Alla sicurezza abbiamo pensato a lungo e sin dall’inizio”, racconta Bailey. “Con Apple Pay il numero della carta di credito non viene conservato sull’iPhone, sui server Apple o condiviso con il commerciante”. A ogni apparecchio viene associato un numero identificativo, crittografato e conservato in una sezione inaccessibile del chip. “E ogni transazione viene autorizzata con un codice di sicurezza univoco che cambia di volta in volta”. E se l’Apple Watch o l’iPhone andasse perso o rubato? “Si può usare Trova il mio iPhone o iCloud.com e mettere il dispositivo in modalità “smarrito”, che sospende tutte le carte in Apple Pay, oppure rimuoverle da remoto”. In ogni caso, ogni volta che si toglie l’Apple Watch dal polso, bisogna inserire nuovamente il codice di accesso. Il sistema protegge anche la privacy, oltre ai dati finanziari: “Quando usi Apple Pay nei negozi, Apple non sa cosa hai comprato, dove lo hai comprato e quanto lo hai pagato”, spiega Bailey.

Con l’Italia, sono 16 i mercati in cui Apple Pay è disponibile (USA, UK, Canada, Australia, Cina, Singapore, Svizzera, Francia, Hong Kong, Russia, Nuova Zelanda, Giappone, Spagna, Irlanda e Taiwan). “I nostri clienti lo amano: il tasso di soddisfazione misurato da osservatori indipendenti è superiore al 97%”, commenta Bailey. Nel mondo ci sono oltre 20 milioni di punti vendita che accettano pagamenti contactless con iPhone o Apple Watch, dei quali 4,5 milioni solo in Usa. In Italia un terminale su due è già tecnicamente compatibile, e questo potrebbe spingere il sistema della Mela verso un’adozione ampia e generalizzata. (fonte)

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