Le ”condivisioni” non aiutano chi è sofferente o malato

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Quando visualizzate foto di bambini sofferenti (per carenze nutritive, malformazioni, malattie, incidenti) e leggete che è sufficiente condividere l’immagine perchè Facebook (o qualche altra azienda) doni una quota in denaro per “curare” tali situazioni, sappiate che vi stanno prendendo in giro.

Girano già da tempo con regolarità immagini di bambini o neonati ammalati e sofferenti e gli utenti sono invitati a condividere l’immagine per aiutare quel determinato bambino. In alcuni casi viene scritto che lo stesso Facebook donerà dei soldi alla causa, altre volte è solo per far conoscere alla maggior parte delle persone la triste vicenda. Queste pagine giocano sulla sensibilità degli utenti di Facebook.

Quando si vede una fotografia di un bambino che soffre ci viene spontaneo condividere l’immagine; in realtà bisogna prestare molta attenzione perché la condivisione rende una notizia molto popolare e spesso dietro ciò vi è una pagina che vuole aumentare la propria notorietà anche a costo di condividere notizie false. Inoltre le fotografie sono spesso pubblicate senza l’autorizzazione dei genitori del bambino.
Ecco perché, prima di condividere un’immagine, è meglio assicurarsi che essa provenga da una fonte attendibile ed ufficiale. Diffidate, poi di annunci che richiedono l’invio di denaro e, soprattutto in questi casi accertatevi, della veridicità dell’annuncio.

La regola sull’affidabilità dei contenuti presenti in Facebook è sempre la stessa: ogni informazione che non riporti fonti attendibili o verificabili (presenti cioè anche su siti di agenzie giornalistiche serie, istituzioni governative o associazioni internazionali di soccorso) è SEMPRE da ritenersi una BUFALA.

Sfruttare, poi, le immagini di bimbi sofferenti per avere condivisioni o MiPiace su Facebook è un’azione da IMBECILLI. La foto andrebbe segnalata (per “Contenuti grafici violenti”), SENZA ULTERIORMENTE CONDIVIDERLA.

La sofferenza altrui merita sempre RISPETTO.

Grazie per la condivisione e la collaborazione.

 

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