Il raggiro via e-mail con il nome dell’amico

computer-truffa-webLa truffa corre sul Web e fa capolino, all’improvviso, sul pc di casa o dell’ufficio. Truffe telematiche, ben congegnate, che vedono nel ruolo di vittima anche chi sprovveduto non è e ha dimestichezza con le e-mail. La fantasia, e lo si denota senza troppa difficoltà, non manca a chi cerca il «colpo gobbo»: fare qualche soldo, magari addirittura arricchirsi alle spalle altrui. Il «pacco» non riesce ormai quasi più sulla porta di casa con l’obsoleta tecnica della finta nipote che da anni non si vede e che chiede un prestito, o dell’amico del figlio rimasto in panne con l’auto. Non più finti parenti o falsi addetti di banca e posta o del sindacato, incaricati di verificare le bollette o il libretto della pensione, per sottrarre i risparmi agli anziani.

OGGI IL RAGGIRO è subdolo e spesso i truffatori utilizzano il nome e la password di amici o colleghi delle vittime per chiedere soldi in prestito che mai saranno restituiti, o inviare falsi messaggi per gabbare chi sta intrattenendo operazioni economiche, fingendosi la controparte del raggirato. Sono tante le varianti messe in atto. La Polizia postale ha scoperto che dietro molte truffe ci sono nigeriani capaci di carpire dati sensibili entrando nelle banche dati. Vengono mandate e-mail a firma di conoscenti.

Molti bresciani hanno ricevuto questo testo: «Spero ciò ti arrivi in tempo utile. Sono stato a Liverpool e i miei documenti sono stati rubati insieme al passaporto e alla carta di credito. L’ambasciata è disposta ad aiutarmi permettendomi di prendere il volo per il ritorno senza il passaporto. Devo pagarmi il biglietto e le spese inerenti il soggiorno in hotel. Con mio grande dispiacere ho scoperto di non poter accedere al mio conto per prelevare il denaro perché non dispongo della carta di credito; la mia banca ha bisogno di tempo. Ho pensato di ricorrere al tuo aiuto. Ti ridarò i soldi appena tornato in patria. Per favore mandami i soldi mediante il MoneyGram sito nella località più vicina a te. Cordiali saluti, XY».

LA FIRMA è di un collega di lavoro, di un amico, di un conoscente. Tra i vari firmatari anche un calabrese sotto protezione dopo aver denunciato mafiosi. Ovviamente il nome è stato utilizzato a sua insaputa.
Di recente un’anziana suora missionaria bresciana, rientrata in convento dopo anni in Africa, ha ricevuto la richiesta di soldi da una consorella: «Sono bloccata e non ho soldi. Aiutami», c’era scritto, con l’indicazione del Paese africano dove si sarebbe trovata. Ma in realtà la sorella era nella stanza accanto del convento.
Tra i truffatori anche chi propone hi-fi, cellulari o abbigliamento firmato a prezzi scontati. Si fa spedire i soldi e la merce non arriva a casa. Diffidare quindi da chi propone facili guadagni o super sconti.

Tra le ultime vittime si registra un imprenditore lumezzanese che commercia con la Cina. Raggiunto l’accordo con il venditore, si è fatto mandare la merce. Poche ore prima di effettuare il bonifico – 150mila euro – ha ricevuto un’e-mail. Il venditore gli chiedeva di sostituire i codici. Era una truffa. I soldi sono stati spediti al nuovo indirizzo. Solo dopo qualche giorno, quando il fornitore gli ha chiesto come mai il pagamento ritardasse, l’imprenditore ha scoperto che lo avevano raggirato e ha sporto denuncia alla polizia. (bresciaoggi)

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