Il cervello? Si aggiornerà come un computer

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Correnti elettriche a basso voltaggio per stimolare i neuroni e accrescere le facoltà intellettive, come in Matrix. E sono già allo studio regole per difendere chi non vuole sottoporsi al trattamento

Ricordate il Keanu Reeves di Johnny Mnemonic e Matrix? In entrambi i film il cervello era qualcosa in più del motore odierno che regola tutte le nostre attività quotidiane. Prima corriere di dati e informazioni conservate in parte dell’emisfero, poi “finestra” per entrare nel mondo di Matrix attraverso un aggancio posto alla base della nuca. L’uomo del futuro non è lontano da una realtà fantascientifica del genere, grazie alle recenti tecnologie che permettono di “aggiornare” il cervello.

Scienziati e tecnici di tutto il mondo ne sono certi: l’aggiornamento del cervello sarà reale entro i prossimi dieci anni. Avverrà attraverso vari metodi, a casa propria, senza necessità di recarsi presso strutture particolari o nel garage di uno scienziato pazzo. Alcuni lo stanno già facendo. Come spiega Nature, nel 2008 il 20 per cento degli studiosi aveva ammesso di usare droghe per aumentare le loro capacità intellettuali, migliorare la concentrazione e la memoria e sviluppare la creatività. Ma il metodo che porterebbe il nostro cervello al gradino successivo della scala di aggiornamento si chiama “stimolazione magnetica transcranica”.

Si tratta di uno strumento sviluppato a livello amatoriale da Brent Williams nel 2012 che consiste in un dal costo totale di circa 20 euro. Lungi dal provare il metodo su altre persone, Williams divenne il tester di sé stesso, collegando il dispositivo realizzato a due classiche spugnette da cucina, imbevute di una soluzione fisiologica e posizionate sulla fronte. Il risultato: dopo qualche seduta sostenne di aver migliorato notevolmente la sua vita, il lavoro e le relazioni sociali dando una spinta in più al suo cervello.

La teoria di Williams era che, utilizzando l’induzione elettromagnetica della legge di Faraday, si potesse incentivare il cervello ad aggiornare le proprie funzioni, proprio come quando si fa l’update del sistema operativo del computer dopo aver aggiunto un blocco in più di memoria Ram: qui la memoria è rappresentata da due spugnette, mentre l’aggiornamento avviene attraverso la stimolazione.

Come racconta Wired, da due anni Williams “aggiorna” il suo cervello in media tre volte a settimana, con sedute da 25 minuti. Pare inoltre che la stimolazione magnetica transcranica non sia per nulla invasiva e, a detta di chi l’ha provata, nemmeno fastidiosa grazie ad una quantità di corrente migliaia di volte inferiore a quella utilizzata nella terapia elettroconvulsivante, conosciuta come elettroshock.

Se il metodo Williams vi sembra fin troppo fantascientifico, pensate che in Italia lo usano già per diminuire gli effetti della depressione e per il trattamento di disturbi psichiatrici e neurologici. Gli imprenditori poi stanno entrando in azione: una società chiamata foc.us ha realizzato una cuffia con elettrostimolatore incorporato, dedicata al mondo dei videogiochi con la promessa di migliorare le capacità dei giocatori.

Ma cosa succederà quando la maggioranza dei cervelli sarà aggiornata? Il mondo ci spingerà tutti a stimolare le meningi o avremo la possibilità di rifiutarci? È la domanda che si pone Jamais Cascio, collaboratore dell’Institute for the Future che pubblica ogni anno un documento di analisi sul modo in cui stanno evolvendo le nuove tecnologie e il loro impatto sulla vita sociale.

Cascio ha teorizzato la “Magna Cortica”, un gioco di parole intorno alla Magna Carta per indicare un insieme di diritti da applicare al cervello umano prima che sia troppo tardi. “La Magna Cortica è un progetto che ha l’obiettivo di rendere espliciti i diritti e le restrizioni che dovrebbero essere applicate alle tecnologie che permettono al cervello umano di crescere rapidamente” – ha spiegato.

Se in futuro sarà normale aggiornare il cervello, lo sarà ancor di più voler difendere il diritto di non farlo e preservare la propria essenza naturale. Per questo la “Magna Cortica” si compone di cinque diritti fondamentali: il diritto della conoscenza di sé, di auto-modifica, di rifiuto della modifica, del rifiuto/accettazione della modifica dei propri figli e di sapere chi è stato modificato. Un insieme di norme che dovrebbero regolare la società civile della prossima decade, per evitare il rischio di ritrovarsi in un mondo forzatamente iperconnesso e sempre aggiornato, combattendo dall’altra parte della barricata in nome della libertà del proprio cervello. (lastampa)

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