Guerre sante (e meno sante) sui social network

Facebook è una delle strutture virtuali più grandi al mondo. La sua popolazione, la terza del pianeta dopo Cina e India, sta raggiungendo i 500 milioni di individui.

Ed esattamente come succede nel mondo vero, scoppiano le “guerre” tra i propri abitanti: guerre di religione, di principi, a volte anche economiche.

Fortunatamente è una guerra dove non vi sono persone che muoiono, ma solo profili, pagine e gruppi, con vere e proprie fazioni che si fronteggiano e si combattono a forza di segnalazioni.

Succede ad esempio, in alcuni Paesi dove alle donne non è permesso circolare a capo scoperto (o addirittura a volto scoperto), che ci si trovi in gruppi appositi per segnalare in massa le connazionali che mostrano il proprio volto impunemente; ma non si salvano nemmeno gli omosessuali, le lesbiche, i “comunisti”, i nostalgici del ventennio o del nazismo, i naziskin…

Sembra che il segreto del successo di molte pagine consista nel saper incanalare e manovrare l’odio verso chi è diverso, o sembra diverso, oppure semplicemente non la pensa come noi.

Chiaramente anche in questo gli italiani non si fanno mancare niente. Abbiamo cominciato col cavaliere, proseguito con la Chiesa cattolica, i pedofili, i petrolieri, quelli che maltrattano gli animali…

E’ come se l’italiano avesse finalmente scoperto un mezzo per “farsi giustizia” senza spargimenti di sangue, come se tutti i problemi, da anni presenti e irrisolti, trovassero una soluzione nella partecipazione/adesione a gruppi virtuali di lotta.

Ma l’italiano ancora non ha capito che, per l’ennesima volta, viene preso in giro dai soliti furbi (che per il loro successo si ritengono “esperti” di marketing virale).

Un consiglio ai nostri fan: non fatevi “manovrare” da nessuno (nemmeno da noi).

Non segnalate altri profili, o gruppi, o pagine, semplicemente perchè qualcuno ve lo ha detto: un approccio critico è necessario (diremmo indispensabile) per evitare brutte sorprese.

D’altronde, è talmente facile e immediato ricreare situazioni analoghe che risulta dispendioso ed estremamente inutile cercare di provocare il blocco o la chiusura di oggetti indesiderati nel social network.

La cosa migliore, sempre, è starne lontani, ignorare, escludere, disiscriversi, perchè risulta l’arma più efficace per inibirne la diffusione.

Se poi ci capita di esserne particolarmente turbati, segnaliamo i post invece dei profili.

P.S. Se gradite le nostre note, cliccate cortesemente su MiPiace: capita infatti che alcuni individui le segnalino come offensive e le facciano sparire. Questa brutta abitudine è contrastabile SOLO manifestando il proprio gradimento tramite il MiPiace e la condivisione (se il gradimento è reale, naturalmente).

Grazie della collaborazione.

SeeYouSoon

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