Google Brillo, il sistema operativo che rende intelligenti

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Google Brillo è un sistema operativo pensato per funzionare su piccoli oggetti ed elettrodomestici. Si tratta di una versione ridotta di Android che collegherà le nostre vite alla rete.

Gli esperti lo dicono spesso: con l’Internet delle Cose non vi sarà alcuna rivoluzione visto che il vero cambiamento lo stiamo vivendo già. Tra smartphone, tablet, orologi e braccialetti, le nostre vite sono connesse perennemente in rete, al lavoro, in palestra, a casa o in qualsiasi altro luogo del pianeta dove vi sia un minimo di segnale. Con l’avvento oramai imminente di tanti gadget IoT, ovvero Internet of Things, ci doteremo di altri strumenti utili a ricevere e inviare informazioni sul web, non solo a scopo ludico.

Pensiamo al frigorifero che ci avvertirà di comprare il latte perché lo scompartimento che dovrebbe contenerlo è vuoto, oppure all’auto che farà un check-in prima di essere messa in moto ma anche al portaombrelli che ci informerà sul meteo o all’armadio che potrà darci la sicurezza di poter mettere via i vestiti invernali. L’elemento che unisce tutte le possibilità introdotte dall’Internet delle Cose è la previsione: la tecnologia ci dirà cosa fare prima che sia troppo tardi, per rendere tutto più semplice, per farci diventare più intelligenti.

Tra i big che sono saliti sul carro dell’IoT ci sono Microsoft, Intel e Cisco che negli ultimi mesi hanno presentato le loro soluzioni in materia; tra tutte Windows 10, il primo sistema operativo davvero universale in grado di funzionare su PC, notebook, smartphone, tablet e piccoli oggetti connessi basati su micro computer come il Raspberry Pi 2 e Galileo. Ora tocca a Google che secondo The Information presenterà in occasione della conferenza annuale dedicata agli sviluppatori I/O 2015 Brillo, il suo sistema operativo per l’Internet delle Cose. A quanto pare lo sviluppo del software avverrà sotto il marchio di Android visto che il team di lavoro appartiene all’unità di Big G che realizza progetti per il robottino verde.

Più che un nuovo prodotto, Brillo dovrebbe rappresentare una versione ridotta di Android da adattare a dispositivi più piccoli e realizzati per svolgere funzioni limitate come appunto i termostati, sensori per elettrodomestici e indossabili. Non a caso oggi uno dei requisiti minimi per installare Android sui terminali è la presenza di 512 MB di Ram, che possono diventare appena 32 o 64 nel caso di Brillo; un particolare che permetterà a chiunque di creare piccoli oggetti senzienti, soprattutto ai makers che fremono già all’idea di poter lavorare su piattaforme e tecnologie tanto diverse quanto complete. (fonte)

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