Giganti del web contro intrusioni dei governi
Google, Facebook, Microsoft e Yahoo stanno rendendo più complicato l’accesso da parte delle agenzie di intelligence alle informazioni contenute nei propri sistemi
Dopo i recenti scandali sulle intrusioni dei governi, I giganti del web passano al contrattacco e accelerano la messa a punto degli strumenti necessari per difendersi dalle agenzie di intelligence. Lo scrive il New York Times, in un lungo articolo dedicato alla «nuova corsa al riarmo della tecnologia moderna». Google, Facebook, Microsoft e Yahoo, aziende messe in grande imbarazzo dalle rivelazioni dell’ex contractor della Nsa Edward Snowden, stanno correndo ai ripari, rendendo più complicato, oltre che più costoso, l’accesso da parte delle agenzie di intelligence alle informazioni contenute nei propri sistemi.
Google, ad esempio, sta “chiudendo” tutte le falle sfruttate in passato dalla Nsa, criptando grandi quantità di dati e fornendo ai propri utenti gli strumenti per proteggere la riservatezza delle informazioni contenute nelle proprie email. (l’articolo continua sotto l’offerta di alcuni nostri servizi professionali)
Dopo anni di cooperazione con il governo, scrive il Nyt, l’obiettivo immediato è ora quello di contrastare Washington, così come Mosca e Pechino. Si tratta anche di una strategia necessaria per mantenere le proprie quote di mercato in Paesi come la Germania e il Brasile, dove i governi locali, dopo l’esplosione del Datagate, hanno minacciato di affidare la gestione dei dati esclusivamente a gestori locali.
Sempre allo scopo di avere un maggiore controllo sui movimenti dei dati dei propri utenti, Google sta procedendo alla posa di cavi in fibra ottica sul fondale degli oceani. Un progetto nato all’inizio con motivazioni industriali, per contenere i costi e aumentare la propria influenza a livello mondiale, ma ora necessario per difendersi dai programmi di sorveglianza dei governi.
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