Finta Belen compra iPhone sul web e non li paga
C’era anche una falsa mail intestata alla famosa show girl argentina tra gli ingredienti del raggiro da 1.500 euro finito al centro di un processo per frode informatica e ricettazione, ma rimasto senza colpevoli. Assolta D.M.G., donna di Castellammare, che era stata rinviata a giudizio perché risultava che proprio a casa sua erano arrivati un televisore a schermo ultrapiatto, marchio Samsung, e un Iphone ordinati su un sito di vendita on line sfruttando anche i dati di Belen.
Che ovviamente, è bene sottolinearlo, è assolutamente estranea alla vicenda e, anzi, vittima di chi ha sfruttato i suoi dati personali per aprire una finta casella di posta elettronica utilizzata in una truffa on line. Davanti al giudice monocratico Paola Cervo del Tribunale di Torre Annunziata sono stati smontati uno dopo l’altro gli indizi raccolti nell’inchiesta della Polizia Postale di Verona a carico di D.M.G., assistita dall’avvocato Olga Coda. Impossibile ricondurre all’imputata ne’ la mail, ne’ il numero di telefono cellulare forniti al momento dell’acquisto.
La transazione finanziaria era stata fatta con la carta di credito di un’altra persona che ha disconosciuto l’acquisto. Da lì è scattata la denuncia che ha fatto partire inchiesta e processo. L’ip del computer da cui era partita la mail con l’ordine di acquisto era stato mascherato con un proxy, così che quel pc risulta essere in Russia. Non è spuntata fuori nemmeno la ricevuta di consegna della merce che, secondo quanto sostenevano dal sito di vendita, il corriere aveva portato fino a Castellammare. Insomma, nessuna prova. Niente di niente. Imputata assolta. La finta Belen, chiunque sia, può continuare a guardare tranquillamente un film sullo schermo ultrapiatto di un tv da numerosi pollici. Magari chiacchierando al cellulare con un’amica o il fidanzato, architettando la prossima truffa on line. (fonte)
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