Facebook, se sorridi aggiungi un MiPiace

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Facebook ha acquistato, per una cifra non ufficializzata, FacioMetrics, una startup spinoff dell’università Carnegie Mellon, che ha sviluppato una serie di applicazioni (fra cui IntraFace) in grado di mappare i volti e riconoscere le emozioni che stanno esprimendo.

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Sistemi che saranno utilizzati nei vari strumenti creativi (come le maschere in stile Snapchat) a disposizione sui diversi prodotti di Menlo Park ma che potrebbero anche cambiare le modalità d’uso dell’applicazione. E farci magari schiacciare un Like con un sorriso alla fotocamera. 

E SE POTESSIMO piazzare un bel Mi piace con un sorriso? Potrebbe presto essere possibile visto che Facebook ha appena acquisito una startup dal nome che più emblematico non si può: FacioMetrics. Si tratta, nonostante l’etichetta un po’ scanzonata, di una realtà serissima legata niente meno che all’università Carnegie Mellon di Pittsburgh, in Pennsylvania. Di cosa si tratta? La giovane società ha sviluppato un’applicazione, IntraFace (ora rimossa dai negozi digitali), che è in grado di determinare sette diverse emozioni leggendo e scansionando i volti degli utenti attraverso la fotocamera frontale o analizzando una clip. Curioso che la specialità rientri proprio in uno dei punti che Menlo Park ha messo al centro degli sviluppi previsti per l’app mobile: riconoscere le espressioni facciali per innescare delle azioni all’interno del programma. Ancor più curioso che le Reactions, cioè le emoji selezionabili sotto ogni post (il cuore e le altre faccine felici, stupite o arrabbiate), siano più o meno coincidenti: sono sei ma in fase di test erano sette, una saltò al momento del lancio.

Lo sviluppo non sembra tuttavia immediato. Secondo il sito TechCrunch le invenzioni di FacioMetrics – che ha anche sviluppato un’altra app, FacePong – torneranno utili anzitutto per perfezionare le maschere e gli altri effetti creativi disponibili nelle varie app del gruppo. Molti se se stanno vedendo in queste settimane, per esempio su Messenger, e sono in parte figlie dell’acquisizione di un’altra app, Msqrd. Al solito, per sfidare meglio su Snapchat, vera attuale ossessione di Mark Zuckerberg. Ma presto si potrebbero applicare in automatico, in base all’espressione dell’utente.

“Abbiamo fondato FacioMetrics per rispondere al crescente interesse per l’analisi delle immagini facciali – ha spiegato il fondatore e Ceo, Fernando De la Torre, sull’ormai ex sito della società – anche a causa di tutte queste applicazioni che ruotano intorno alla realtà virtuale e aumentata, all’animazione, alla misurazione delle reazioni del pubblico. Nel tempo abbiamo sviluppato e integrato tecnologie e algoritmi in un’applicazione efficiente”. Adesso la squadra si unirà in blocco agli ingegneri di Facebook.

La cifra è al momento riservata. Ma più che i contorni economici dell’operazione – che fa il paio con l’acquisto dell’israeliana Face.com, ormai quattro anni fa – sono le potenziali ricadute a essere interessantissime. Potrebbero portare in dote non solo un miglioramento in termini di integrazione degli strumenti della realtà aumentata ma anche, banalmente, un modo diverso d’interagire con Facebook. “Siamo entusiasti di accogliere FacioMetrics – ha infatti spiegato un portavoce – che ci aiuterà a costruire effetti più divertenti per le foto e i video e a sviluppare esperienze più coinvolgenti su Facebook”.

Potrebbe per esempio bastare un sorrisone in corrispondenza di un post per far scattare un Like o un’espressione accigliata per innescare una reazione arrabbiata. Neanche lo sforzo di un tocco. Oppure gli avatar che, nelle intenzioni di Zuck, prima o poi popoleranno Facebook, potranno acquisire in tempo reale le nostre vere espressioni visuali. D’altra parte, dall’individuazione delle persone alla guida in stato di ebbrezza fino alla depressione, il riconoscimento facciale potrebbe finalmente entrare nelle nostre vite quotidiane. Sbirciandoci dall’app sulla quale trascorriamo forse più tempo in assoluto nel corso della giornata. E alla quale diamo in pasto passioni, frustrazioni, ambizioni e tonnellate di foto e video. (fonte)

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