Ecosia, il motore di ricerca che pianta alberi e salva la Terra

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Da un lato fai ricerche su internet dall’altro aiuti il Pianeta a ‘respirare’ meglio. E’ quello che succede se sul web ci si affida a ‘ecosia’ (ecosia.org), il motore di ricerca ‘verde’, una specie di alter ego in chiave ambientalista di google, che quando si mette a ‘lavorare’ per te contribuisce a ripopolare le foreste. Il programma sta tutto nel claim: “Pianta alberi mentre fai ricerche su internet”.

Il concept si basa sull’uso delle entrate pubblicitarie per la piantumazione vera e propria. La cosa sembra funzionare, tanto che a detta degli ideatori del progetto, si pianta un albero ogni 10 secondi. Gli utenti attivi sono oltre due milioni e quasi 3 i milioni di euro donati finora, pari a circa 0,28 centesimi ad albero, dal momento che, di alberi, ne sono stati piantati più di 4 milioni in tutto il mondo. Inoltre ‘Ecosia’, fondato a dicembre del 2009, ha generato 2,5 milioni di euro destinati a progetti di riforestazione. E’ un social-business con base in Germania, a Berlino che punta a misurare il suo successo in base all’impatto positivo che riesce ad avere sulle persone e sull’ambiente. Sotto i riflettori per ora c’è il Burkina Faso, e la Regione del Sahel colpita da siccità.

I partner di ‘ecosia’ collaborano con le popolazioni locali: vogliamo “trasformare i deserti in foreste”, dicono; questo con l’obiettivo di riportare acqua, piante e animali nelle zone colpite da siccità. La riforestazione in Burkina Faso è un’attività che copre tutte e quattro le stagioni, dall’acquisizione dei semi all’escavazione dei bacini (fossati a mezzaluna in grado di contenere fino a 2 mila litri d’acqua), dalla semina (un mix di semi di alberi ed erba) alla cura e al monitoraggio (le popolazioni locali curano gli arbusti e verificano i progressi). Questo perché, secondo il team di ‘ecosia’, “un territorio più vivo si traduce in maggiori opportunità di lavoro, un bestiame più sano e una popolazione più indipendente”. Ne discende, “un’economia locale più forte” che “permette a donne e uomini di avere un proprio reddito, e questo vuol dire che un maggior numero di bambini potrà andare a scuola”.

Foreste, quelle di ‘ecosia’, che fanno parte del progetto internazionale per la creazione in Africa di una ‘Grande muraglia verde” che punta al miglioramento delle condizioni ambientali, sociali ed economiche. Gli alberi possono infatti far ripartire il ciclo dell’acqua lì dove il deserto ha preso il sopravvento, portando con sé altre specie vegetali. Acqua e cibo più puliti aiutano ad avere una vita più sana. L’eco-motore di ricerca web, che rende trasparente le proprie procedure pubblicando le ricevute dei propri progressi, ha raggiunto a novembre del 2014 il finanziamento di un milione di alberi, e in quella occasione ha annunciato di voler piantare un miliardo di alberi entro il 2020. (di Tommaso Tetro – ANSA)

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