Come distinguere la corretta informazione dalle bufale

Papa Francesco ha tifato per Donald Trump in campagna elettorale o il popolo rom avrà la cittadinanza italiana o anche la morte di personaggi famosi più volte annunciata (e sia il falso annuncio a volte allunga la vita). Queste e molte altre sono esempio di fake news che pullulano sui siti internet. Notizie in grado di manipolare l’opinione pubblica mondiale e che generano anche un ingente guadagno per chi le produce. Prima erano le leggende metropoliane che si tramandavano grazie al tradizionale passaparola. Ora, nell’era del web 2.0, le bufale hanno trovato infiniti canali per propagarsi. Non solo Facebook o Twitter, ma anche WhatsApp: ricordate il caso, avvenuto dopo gli attentati di Parigi del 2015, del messaggio su WhatsApp registrato da una madre romana che si inventa di aver ricevuto notizie certe di imminenti attentati nella Capitale per impedire alla figlia di uscire? Questo è solo un esempio di come si possa manipolare l’informazione.

Quando i media tradizionali sbagliano

Infatti non solo siti come il Giomale o il Fatto Quotidaino (siti fake che si sostituiscono a Il Giornale e il Fatto Quotidiano), ma a volte sono proprio gli stessi media tradizionali a divulgare, erroneamente, le notizie causando un danno ai propri lettori e alla loro reputazione di fonte autorevole.

Cacciatori di bufale

Non ci sono però solo chi propina le bufale ai lettori, ma anche chi li smaschera come i divulgatori scientifici Paolo Attivissimo o David Puente o siti come Pagella Politica interamente dedicato al fact-checking delle dichiarazioni dei politici italiani. Altri siti si occupano di smascherare notizie false riguardanti il campo medico e l’agroalimentare. Il 2 aprile è la giornata mondiale del Fact-Checking. Si tratta di una giornata di sensibilizzazione creata per promuovere la cultura della verifica delle fonti in tutto il mondo. Sul sito dell’evento si trova una mappa con le attività intorno al mondo, una lezione per i docenti, un quiz da fare con gli amici e altre risorse Sky, in collaborazione con fact-checkers (associazione no-profit nata nel 2016 per promuovere l’educational factchecking in Italia con un target mirato su studenti, docenti e genitori) ha organizzato un workshop per 100 ragazzi (dal 15 ai 18 anni) e mette a disposizione da subito un kit per difendersi dalle notizie false presenti in rete. Verranno prese in considerazione notizie virali, post su Facebook, Twitter e video YouTube, a dimostrazione del fatto che i social network sono bersagli preferenziali di chi crea e diffonde notizie false.

Il decalogo della buona informazione

1. Controlla sempre l’indirizzo web del sito. Falsi sono i siti Il Giomale, Il Fatto Quotidaino, La Gazzetta della Sera, il Corriere della Pera o Rebubblica.

2. Leggere la pagina CHI SIAMO. E sì, a volte è scritto piccolo, a volte è nascosto, ma molto spesso i fake news hanno un un disclaimer in cui indicano che si tratta di un sito di satira.

3. Occhio alla spunta blu sui profili social. Soprattutto quando si tratta di personaggi famosi sia su Facebook che su Twitter c’è il bollino blu che indica l’autenticità del profilo. Attento alle dichiarazioni: se provengono da una persona nota, basta selezionare la frase e lanciare una ricerca su Google tra virgolette. Sei hai dubbi fai sempre un’accurata ricerca.

4. Attenzione ai link. Per vedere se effettivamente ti porta alla fonte che dice di linkare oppure no; in generale, è meglio essere diffidenti degli articoli che non hanno link. Risalire sempre alla fonte primaria.

5. Attento ai fotomontaggi e alle immagini: fai una rapida ricerca Google Immagini e caricare un’immagine sospetta per scoprire se è stata già pubblicata altrove o se si riferisce a un altro evento;

6. Diffida dei titoli troppi urlati. A volte una storia sembra troppo bella per essere vera o ti provoca una forte reazione emotiva. Ecco, in quel caso, devi stare attento.

7. Verifica sempre la data e la località. Risali sempre a quando l’articolo è stato scritto e dove.

8. Cerca sempre altre conferme. Fai una ricerca sui siti specializzati, chiedi parere ad esperti del settore

9. Assicurati che non sia uno scherzo. Esistono siti come Lercio.it che riportano notizie in chiave satirica. Fai attenzione: Bergoglio si prende un anno sabbatico: “Farò il giro del mondo in Papamobile” non è una notizia vera!

10. Pensa prima di condividere, cioè non condividere mai senza verificare. (fonte)

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