Cyberattacco Usa, utilizzati tutti i dispositivi collegabili a Internet

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Il maxi cyberattacco che ha mandato in tilt i maggiori colossi americani è stato eseguito con ‘nuove armi’. I pirati informatici sarebbero ricorsi a centinaia di migliaia di dispositivi collegati a internet, quali camere fotografiche o baby monitor, infettati da virus all’insaputa di chi li usava per inondare Dyn, il target scelto, con un traffico web travolgente.

Lo riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali le nuovi armi usate mostrano l’evoluzione degli hacker nel condurre attacchi con dispositivi sempre diversi che rendono più difficile prevenirli.

E Assange si rivolge ai suoi sostenitori: basta con attacchi agli Usa

“Chiediamo ai nostri sostenitori di smetterla, hanno mostrato il loro punto”, afferma Wikileaks su Twitter a poche ore dal maxi cyberattacco. La richiesta di Wikileaks segue la rivendicazione da parte di alcuni sostenitori del gruppo degli attacchi a Dyn, la società che traduce i nomi dei siti web in indirizzi IP. Rivendicazione che non convince le autorità americane, impegnate a indagare sui fatti e scettiche sul coinvolgimento dei sostenitori di Wikileaks, che più volte hanno falsamente rivendicato attacchi informatici. (ANSA)

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