Contro gli hacker, si torna ai floppy disk?
Fughe di notizie. Intercettazioni. Dati trafugati e diffusi tramite wikileaks o inutilizzabili a causa degli hacker. Sono questi gli incubi che, ormai da anni, agitano le notti di tanti capi di Stato e degli organismi di sicurezza che da loro dipendono.
Sarà per questo che, sorprendentemente, nella dotazione informatica della Casa Bianca – il luogo del potere politico mondiale per eccellenza – si trova attualmente una cospicua quantità di floppy disk, che verrebbero ancora utilizzati per archiviare alcuni dati. Se avete meno di 18 anni probabilmente neanche avete mai visto quei quadrati di plastica (disponibili sia nel formato 3.5” sia in quello 5.2”) nati alla fine degli anni ’60, distribuiti, a livello commerciale, a partire dal 1971 e divenuti indispensabili per “salvare i dati” quando i personal computer si sono diffusi anche tra i non addetti ai lavori.
Una tecnologia ormai obsoleta che però, stando a un articolo pubblicato qualche giorno fa dal New York Times è ancora in uso nelle stanze del potere (ovali e non) a Washington. A fare questa scoperta è stata Megan Smith, ingegnere meccanico laureatasi presso il M.I.T. e già executive di Google, “invitata a palazzo” per portare un po’ di Silicon Valley nei corridoi dal vago sapore retrò in cui campeggiano i ritratti di Lincoln e Washington.
La cinquantenne manager si è trovata di fronte a una dotazione informatica inattesa: centinaia di floppy-disk, BlackBerry di vecchia generazione e laptop Dell del 2013 che, stando a quanto dichiarato dalla Smith, sarebbero la cosa più moderna presente nella Casa Bianca.
Dimentichiamoci dunque strumentazioni iper-tecnologiche. La Casa Bianca da questo punto di vista ricorda più un ufficio comunale nostrano prossimo alla chiusura che non le futuristiche rappresentazioni cinematografiche degli ultimi anni.
I floppy-disk della Casa Bianca somigliano un po’ ai “pizzini” della mafia nostrana, che sono riusciti per decenni a impedire alle forze dell’ordine di rintracciare i luoghi in cui si nascondevano boss del pari di Riina e Provenzano. Ma se anche il sistema si rivelasse efficace contro i vari Julian Assange che imperversano tra cloud e deepweb, resterebbe comunque il problema di trovare pc in grado di leggere i vecchi supporti magnetici e rivenditori in grado di venderne di nuovi (a chi li ha usati la facilità di usura di un floppy è nota). La Sony nel 2010 ha smesso di produrli e la Apple ha eliminato i lettori di floppy dai suoi Mac già nel 1998.
A cercare sul web, Amazon e eBay sembrano averne ancora una certa quantità a disposizione. Con 14 dollari e 95 è possibile comprare una confezione nuova da 10 e con 3 dollari e 50 se ne possono acquistare altrettanti usati. Forse la Casa Bianca dovrebbe sbrigarsi a farne incetta, visto che al momento ne sono disponibili solo 7 confezioni. Oppure si ritroverà a dover fare come il Cremlino che, secondo la BBC, nel 2013 in piena tempesta Snowden, avrebbe acquistato decine di macchine da scrivere per evitare perdite di informazioni nel cyberspazio . In un mondo in cui la minaccia cyber sembra essere sempre più forte, il ricorso alle vecchie care macchine per la crittografia (ricordate Enigma?) potrebbe essere solo il prossimo passo. (fonte)
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