Canone RAI, non si potrà non pagare

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La legge di Stabilità 2016 abroga definitivamente la procedura di suggellamento, sarà impossibile evitare di pagare il canone RAI.

Suggellamento addio: con l’approvazione della legge di Stabilità per il 2016, dal 1° gennaio non sarà più possibile evitare di pagare l’imposta sul servizio pubblico radio-televisivo attraverso l’apposizione dei sigilli all’apparecchio tv, una procedura che di recente era stata convertita in una semplice autocertificazione del contribuente. Si tratta della cosiddetta denuncia di cessazione del canone Rai, che ora diviene inapplicabile. La manovra abroga infatti definitivamente il suggellamento con una modifica che farà prevedibilmente infuriare i contribuenti; chi in passato ha chiesto e ottenuto la procedura di suggellamento, infatti, da quest’anno sarà comunque chiamato a pagare le 100 euro nella bolletta della luce.

L’emendamento del governo specifica che dal primo gennaio non sarà più possibile la facoltà di presentare denunzia di cessazione dell’abbonamento per suggellamento, impacchettando il televisore e dimostrando in questo modo di non usufruire del servizio. Il che significa che la sottoscrizione del contratto di fornitura della luce costituirà non già una presunzione di utilizzo dell’apparecchio Tv, ma di semplice detenzione.

Viene inoltre allargata la platea dei destinatari dell’esenzione agli ultra 75enni con un reddito fino a 8 mila euro. Sarà un decreto del ministero dello sviluppo economico a fissare la ripartizione dei fondi “fermo restando” si legge nell’emendamento “l’assegnazione alla rai-radiotelevisione spa della restante quota delle eventuali maggiori entrate versate a titolo di canone di abbonamento”. Recentemente, infatti, da fonti governative erano filtrate voci sulla possibilità che il gettito del canone Rai non sarebbe andato all’azienda radiotelevisiva, bensì ad un fondo per l’abbattimento generale della pressione fiscale. (fonte)

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