Con il calore dei computer si scalda il caffè, e non solo…

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Chi l’avrebbe mai detto che il calore emanato da un computer sarebbe tornato utile per garantire l’acqua calda ai cittadini? C’è chi passa il tempo davanti allo schermo a giocare a Farmville innervosendosi a causa del rumore della ventola che surriscalda il pc e chi, da quel rumore, ha tirato fuori un’idea geniale. Era il 2013 quando Christophe Perron, presidente e fondatore della start-up Stimergy, ha concepito la prima caldaia digitale della Francia, a Grenoble. È semplice: dispositivi informatici sono stati posizionati ad una distanza ottimale da alcune abitazioni in modo che il calore prodotto potesse essere utilizzato per riscaldare l’acqua.

Tre anni più tardi, Nantes ha investito nell’idea riproducendo l’esperienza in un complesso di 40 alloggi. Gli apparecchi, messi a disposizione da una società americana, sono stati sistemati in una sorta di vasca metallica nel seminterrato di un edificio, nei pressi di un centro di detenzione. Il risultato? «Il calore dai componenti elettronici – spiega Perron – è recuperato e convogliato in un serbatoio di accumulo per essere poi integrato nel circuito dell’acqua calda.

Questo sistema consente il 40% di risparmio energetico ed è affidabile perché la produzione è continuativa durante l’anno». Il sindaco di Nantes parla delle tecnologie digitali come innovazione e aiuto per inventare le città del domani. E adesso la città si prepara ad espandere il progetto per alimentare 200 alloggi sociali. (fonte)

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