Blackout di WhatsApp, Codacons chiede risarcimento per utenti

Lo scorso mercoledì 3 maggio durante la serata, WhatsApp, il servizio di messaggistica di proprietà di Facebook ha improvvisamente cessato di funzionare a livello globale creando il classico panico da servizio “down” sia per coloro che solitamente lo utilizzano per messaggiare con gli amici ma anche per tutti coloro che invece ne fanno uso lavorativamente. Sia per gli uni che per gli altri chiaramente il black-out ha generato un malcontento importante con l’apparizione immediata sui vari social di messaggi inequivocabili nei confronti della piattaforma e soprattutto di chi la gestisce.

Proprio per questo il Codacons ha deciso di aiutare i consumatori chiedendo ufficialmente all’azienda americana un risarcimento per tutti gli utenti italiani che non hanno potuto utilizzare la piattaforma di messaggistica durante il black-out globale. In una nota ufficiale sul sito dell’associazione, il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi dichiara:

“Si tratta di un disservizio che ha creato enormi disagi agli utenti. A dimostrarlo sono le tante proteste sorte sul web da parte di cittadini rimasti per ore isolati su WhatsApp. Ad aggravare la situazione, oltre al blackout, la totale assenza di informazioni rese dall’azienda ai propri clienti attraverso i social network, che ha alimentato confusione e incertezza. Riteniamo che l’azienda debba risarcire i propri utenti per l’episodio, perché il danno per i consumatori è stato evidente. In tal senso chiediamo a WhatsApp di studiare forme di indennizzo automatico in favore degli utenti italiani coinvolti nel blocco del servizio registrato mercoledì 3 maggio.

Insomma dalla dirigenza del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori arriva una precisa presa di posizione che di certo risulta quanto mai nuova soprattutto per il disservizio di un applicazione di messaggistica di nuova generazione. Nella nuova era della digitalizzazione è chiaro come WhatsApp sia divenuto uno strumento assolutamente importante per gli utenti che lo utilizzano durante l’intero arco della giornata ma sarà davvero difficile che il colosso americano possa consentire un rimborso, anche simbolico, per la situazione di disguido soprattutto vista l’estensione globale del disservizio. (fonte)

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