Basterà la voce per accedere ai servizi online

Niente più password per operare sul proprio conto online o per accedere fisicamente ad aree riservate all’interno di aziende e infrastrutture critiche: basterà la voce degli intestatari del conto o degli utenti abilitati all’accesso. Con soluzioni centralizzate e sicure sul cloud, una qualsiasi frase pronunciata dall’utente verrà raccolta da un smartphone o computer dotato di microfono, criptata e inviata a server appositamente accreditati. La elaboreranno e verificheranno con un’impronta vocale pre-registrata. Il tutto, in pochissimi secondi.

E’ questo l’obiettivo del progetto Octave, finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del Programma Horizon 2020. Vi contribuiscono dodici partner europei da sette Paesi. Quattro i partner italiani: Findomestic, SEA-Aeroporti di Milano, Fondazione Ugo Bordoni e Advalia. Del progetto se ne parlerà il 27 giugno a Firenze.

“I sistemi di sicurezza adottati fino ad oggi come password, token e smartcard, hanno il limite di poter essere dimenticati, smarriti o rubati da altre persone che potrebbero utilizzarle in maniera fraudolenta – spiega Alessandro Luciano, Presidente della Fondazione Ugo Bordoni, che coordina tutti i Partner del progetto -. Le tecnologie di riconoscimento biometrico, vocale in questo caso, sono molto più sicure e rispettose della privacy. Le prestazioni dei sistemi di biometria vocale sono ormai molto alte: non solo garantiscono un bassissimo tasso di errore ma, cosa impossibile fino a qualche anno fa, sono anche in grado di distinguere voci false registrate, imitate, artefatte, rispetto alla reale voce dell’utente”. (ANSA)

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