Attenzione al ransomware che ‘finge’ di bloccarvi i file

 

Un falso malware fa finge-ransomware-filecredere agli utenti che i propri dati siano stati criptati, ma in realtà si tratta solo di una montatura. Ma molti pagano…

Non passa un giorno in cui non arriva una nuova e allarmante notizia riguardo alla sicurezza informatica, come nell’ultimo caso di ransomware che nel giro di pochi giorni è riuscito a colpire un numero importante di aziende.

Si tratta, come è ben noto ormai da anni, di una tipologia subdola di malware che cripta i dati degli utenti e in cambio della loro “liberazione” chiede un pagamento, un riscatto vero e proprio. Questa volta però, secondo quanto emerge dalle ultime notizie, siamo in presenza solamente di un bluff, una finzione che comunque non ha impedito agli hacker di raggiungere i loro obiettivi: estorcere denaro alle proprie vittime. Tanti soldi, considerando il fatto che a cadere nella rete di questi cyber criminali sono state soprattutto delle grandi aziende. Come sostiene Citrix, una società specializzata in servizi di protezione aziendale, le imprese hanno pagato senza che ce ne fosse bisogno.

Come funziona il ransomware beffa

Gli hacker dunque affinano sempre di più le armi, riuscendo ad andare a segno anche senza compromettere i dispositivi degli utenti. Il funzionamento di questa perfida finzione informatica è esattamente uguale a quella dei normali ransomware. L’unica differenza è che in questi casi i file delle vittime non vengono realmente criptati. Ma loro questo non lo sanno. Sul display dei loro computer, infatti, il falso malware fa comparire il classico messaggio con cui gli utenti vengono avvertiti di essere stati colpiti dal software malevolo.  A questo punto, impauriti di perdere per sempre i propri dati, le vittime decidono di pagare. E anche profumatamente. In media, infatti, le aziende prese di mira avrebbero versato agli hacker circa 13.500 sterline. I riscatti nelle situazioni più estreme sono arrivati fino anche ai 25 mila.

I nuovi ransomware

Diventa sempre più difficile, quindi, fermare questi insidiosi malware che ormai, come dimostrano i numerosi casi, non risparmiano più nessuno: aziende, organizzazioni istituzionali e semplici utenti. Ora però i pirati informatici hanno raggiunto uno stadio successivo: fingere di aver criptato gli hard disk degli utenti per impossessarsi dei loro soldi. E nonostante si tratti solo di una finzione, stando alle news, sembra purtroppo funzionare. (fonte)

 

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