Airbnb, camere in affitto con videocamera nascosta

AIRBNB è senza dubbio una piattaforma rivoluzionaria. Tuttavia può nascondere qualche insidia. Come quella capitata a una coppia in visita a Longboat Key, una cittadina su un cordone litoraneo di isole fra Bradenton e Sarasota, in Florida, un mese fa. Derek Starnes e la moglie, di cui non è stato reso noto il nome, hanno infatti scovato alcune videocamere nascoste nell’appartamento affittato tramite il sito. Il dispositivo, che registrava e salvava su una scheda di memoria SD, era nascosto nel rilevatore di fumo incollato al soffitto.

L’ARRESTO

Dopo l’inquietante scoperta la coppia ha chiamato la polizia. All’arrivo degli agenti il vaso di Pandora ha rivelato tutto il suo contenuto. È stata infatti scoperta una seconda videocamera, nascosta in salotto. Il proprietario, Wayne Natt, è stato arrestato. Si è difeso spiegando di essere dedito agli scambi di coppia e che quelle videocamere fossero necessarie a registrare i suoi diversi incontri sessuali, sempre col consenso delle partner. Una versione tutta da verificare.

LA REPLICA

Airbnb è intervenuta sul tema con un portavoce che ha spiegato come la società si sia sentita ‘oltraggiata’ dalla notizia e abbia escluso permanentemente quell’host dalla piattaforma. “Il nostro team ha contattato le forze dell’ordine locali per supportarle nelle indagini, speriamo davvero che sia fatta giustizia. D’altronde le questioni della privacy sono estremamente importanti per noi e non abbiamo alcuna tolleranza su questi argomenti” ha spiegato il rappresentante.

I PRECEDENTI

Non è tuttavia la prima volta che gli ospiti della piattaforma per affittare camere e appartamenti scoprono simili marchingegni che violano la loro riservatezza. Era accaduto qualche mese fa a una coppia coreana in viaggio in Giappone, anche in quel caso con una microcamera nascosta nel rilevatore di fumo: puntava dritta al letto e anche in quel caso le registrazioni finivano in una SD card. Stessa storia per una coppia cinese in vacanza a Taiwan ad agosto. La questione è talmente significativa che lo sviluppatore Julian Oliver, già alla fine del 2015, ha rilasciato uno script (eccolo) collegandosi al quale gli ospiti possono individuare la presenza di microcamere fornite di connessione Wi-fi.

IL REGOLAMENTO

La policy di Airbnb, d’altronde, è chiara. Chi ospita deve indicare i dispositivi di sorveglianza installati già nell’annuncio. E in ogni caso, cioè a prescindere che gli ospiti ne siano o meno al corrente, in certi spazi privati (camera da letto e bagno) camere e altro questi gadget sono assolutamente vietati. Anche se il dispositivo è spento o non utilizzato, e se si trova nei paraggi, i clienti devono esserne informati prima della prenotazione, cioè all’interno dell’inserzione.

Se l’ospite ne viene informato dopo aver pagato, l’host potrebbe subire delle penalità. Lo stesso discorso vale ovviamente per gli ospiti, specialmente chi alloggia nelle camere: no alla ripresa dei proprietari se non autorizzata. Per dispositivi di sorveglianza Airbnb intende “qualsiasi mezzo che venga utilizzato per la trasmissione di audio, video o immagini”. Dalle telecamere Wi-fi ai baby monitor, dalle webcam ai sistemi d’allarme fino agli smartphone. (fonte)

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