Agcom, Internet a banda larga sia servizio universale

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Inserire la connessione a Internet a banda larga tra gli obblighi del servizi universale, vale a dire la telefonia di base che deve essere disponibile a tutta la popolazione. E’ il tema dell’istruttoria a evidenza pubblica (e con il contributo di tutti i soggetti interessati) avviata dall’Agcom. Ad oggi, ricorda l’Autorità, Telecom Italia è l’operatore incaricato di fornire il servizio universale e l’attuale ambito di applicazione del servizio universale si basa su una connessione dati, necessaria per l’accesso a Internet, a banda stretta (ad esempio mediante modem a 56 kbps), “un livello evidentemente non più in linea con i fabbisogni minimi della popolazione servita”. Gli esiti della consultazione pubblica saranno trasmessi al Mise per le determinazioni di propria competenza.

Nel 2015 gli accessi alla rete a banda larga hanno sfiorato i 15 milioni di linee, con una crescita di 540mila su base annua. Lo riferisce l’Agcom nell’Osservatorio trimestrale sulle comunicazioni. In particolare, si riducono gli accessi Xdsl (-230mila), mentre crescono di 780mila quelli con altre tecnologie, che superano i 2,1 milioni grazie in particolare alla crescita della fibra. Le linee con velocità sopra i 10 mega superano il 28% del totale (il 6,9% di queste supera i 30 mega). Guardando ai vari operatori, la quota di mercato di Telecom Italia scende al 46,9% (-1,2 punti).

Per quanto riguarda invece le linee mobili, nel 2015 sono diminuite di 1,7 milioni: Telecom si conferma leader di mercato con il 32,4%, mentre Vodafone scende al 26,4%, Wind è sostanzialmente stabile al 22,8% (-0,1) e H3g cresce lievemente (+0,2) al 10,9%.

Continua la tendenza alla flessione degli Sms, soppiantati dalle chat: nel 2015 ne sono stati inviati poco più di 31 miliardi, in calo di oltre il 30%. Parallelamente, cresce il traffico dati (+45% circa).

 

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